Il padre del bimbo scomparso tenta un gesto estremo in cella

3 Agosto 2011

Avrebbe tentato di ingerire candeggina, ma non sarebbe in pericolo di vita. Secondo il suo legale ha avuto un crollo dopo essere stato accusato dalla moglie di aver seppelito il piccolo scomparso

TERAMO. Il padre acquisito del piccolo di Folignano (Ascoli Piceno) scomparso da settimane ha tentato un gesto estremo in carcere, ingerendo candeggina. "D.P.", ha detto all'ANSA il suo difensore, l'avvocato Felice Franchi, "ha tentato di uccidersi in cella". Franchi si era recato nella casa circondariale di Marino del Tronto dove l'uomo è rinchiuso (la moglie, K.R., è detenuta in Abruzzo) per un colloquio già fissato con il suo assistito: lo ha incrociato mentre veniva caricato in barella a bordo di un'ambulanza, diretta al pronto soccorso dell'ospedale 'Mazzoni' di Ascoli. "Sembra che il ragazzo abbia ingerito candeggina e appariva molto dolorante all'addome", ha aggiunto. Da quel che si è appreso, l'uomo non sarebbe in pericolo di vita.

Il piccolo scomparso è nato da una precedente relazione della madre, arrestata insieme a D.P. per abbandono di minore e maltrattamenti aggravati dalla morte del piccolo, il cui cadavere sarebbe poi stato nascosto. K.R. sostiene che il figlio è morto dopo una caduta accidentale in casa, D.P. dice invece che il neonato potrebbe essere ancora vivo, forse all'estero. Vane finora le ricerche.

"Basta con le conferenze stampa e i processi mediatici. Riconduciamo questa vicenda nel binario processuale corretto", ha aggiunto l'avvocato Franchi. E il riferimento è chiaramente rivolto alla conferenza stampa convocata due giorni fa dal difensore di K.R., l'avvocato Francesco Ciabattoni e dallo psichiatra Alessandro Meluzzi, consulente della mamma del piccolo.

In quell'occasione K.R. aveva fatto una ricostruzione di quanto avvenuto il 25 giugno, giorno della scomparsa del neonato, diversa dalle prime versioni, indirizzando i sospetti proprio sul marito, anche se senza chiarire se la presunta caduta mortale del piccolo sia stata frutto di un comportamento colposo o doloso. Lei in ogni caso si è dichiarata estranea a quanto accaduto.

"D.P. è molto provato dalle accuse mosse nei suoi confronti dalla moglie", osserva Franchi. "Anche se molto sofferente, nei pochi istanti in cui ho potuto vederlo mi ha detto di aver tentato di uccidersi perché 'sono innocente e amo K.'". Nelle ultime ore l'uomo ha scritto una lettera alla moglie, ma il legale gli ha impedito di spedirla: "non vorrei venisse interpretata come un tentativo di Denny di manipolare Katia", ha spiegato.

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