Il Pd: «Il Ricciconti non è più della città»
ATRI. «La Fondazione Ricciconti ad Atri dopo 73 anni di storia ha cessato di esistere». Così esordiscono in una nota i consiglieri del Pd locale Barbara Ferretti e il capogruppo Chiara Di Nardo Di...
ATRI. «La Fondazione Ricciconti ad Atri dopo 73 anni di storia ha cessato di esistere». Così esordiscono in una nota i consiglieri del Pd locale Barbara Ferretti e il capogruppo Chiara Di Nardo Di Maio dopo la prima riunione sulle Asp (Azienda di servizi alla persona), avvenuta lo scorso lunedì a Teramo. «Un’assemblea che si è svolta nella più totale illegittimità e arbitrarietà, frutto di una legge, voluta dal centrodestra e, in particolare, dall’assessore regionale Paolo Gatti, scritta male e applicata ancora peggio», dichiara la Ferretti che aggiunge: «Noi atriani, da quando siamo nati, sappiamo che esiste la fondazione Ricciconti grazie alla donazione di un benefattore di Atri e ora Gatti vuole “rivenderci” qualcosa che è già nostro». La Di Nardo evidenzia inoltre : «La giunta regionale spacciando il furto per una concessione si è arrogata il potere di nominare il presidente dell’azienda atriana, lasciando alla citta, detentrice dei patrimoni, solo la possibilità di partecipare alla pletorica assemblea dei portatori di interesse, di fatto priva di poteri e competenze». L’assemblea, secondo il Pd ha provveduto a nominare due figure che, seppur rispettabili, appaiono prive degli «idonei titoli professionali» e «dell’adeguata esperienza in attività amministrativa, con particolare riguardo alla gestione dei servizi e strutture sociali», come invece richiesto espressamente dalla legge. In risposta l'assessore al sociale Piergiorgio Ferretti controbatte: «Il Ricciconti non cessa affato di esistere perché tutte le attività che svolgeva continueranno ad essere svolte nella Asp che rimane sotto il controllo di Atri con il suo Cda composto escluvamente da atriani».
Domenico Forcella
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