Il piromane si muove in fuoristrada

31 Agosto 2010

Gli investigatori: è sicuramente aiutato da un complice

TERAMO. Il piromane si muove su un fuoristrada per raggiungere i luoghi più impervi dove appiccare il fuoco e ha sicuramente un complice. Nel primo giorno di tregua dai roghi, esce l'identikit dell'uomo che ha firmato 16 incendi in meno di un mese. Gli ultimi nove in appena due giorni. Gli uomini del comando provinciale della Forestale, agli ordini del comandante Luigi Ranieri, lavorano ininterrottamente. Raccolgono indizi e testimonianze, battendo palmo per palmo tutte le zone in cui nei giorni scorsi sono divampati i roghi.

L'ipotesi dell'uso del fuoristrada nasce da una considerazione fatta dagli stessi investigatori: solo con un mezzo adatto è possibile raggiungere quei luoghi impervi da cui sono partite le fiamme. Ma chi si muove è sicuramente un esperto, uno che conosce i posti. Sa come raggiungerli, percorrendo anche strade secondarie, che però servono per spostarsi rapidamente da un luogo all'altro senza essere notati.

Tra gli investigatori qualcuno azzarda l'ipotesi che si muove con qualche complice. Per ora l'appello lanciato a chiunque abbia visto qualcosa sembra essere caduto nel vuoto: in questi giorni nessuno si è presentato per segnalare qualcosa di sospetto. E intanto, dopo un primo vertice che si è svolto ieri mattina, nei prossimi giorni la Forestale rimetterà un rapporto al sostituto procuratore Laura Colica, che si occupa del caso.

E con la conta dei danni si aggrava il bilancio: sono più di 400 gli ettari andati distrutti in 48 ore. Due giorni iniziati alle 17 di venerdì con il rogo di Colle Izzone, alle porte di Teramo. Poi alle 21.44 l'allarme per Rocciano, distante solo qualche chilometro. Alle 22.05 scoppia il rogo a Villa Brozzi, tra Teramo e Montorio. Le fiamme divampano vicino ad una macchia mediterranea e divorano 12 ettari. Ma la notte dei roghi è appena iniziata e il peggio deve ancora arrivare. Nemmeno trenta minuti dopo le fiamme si accendono alle porte di Miano: un rogo che, fortunatamente, viene spento in poco tempo. Mentre Villa Brozzi continua a bruciare, i bagliori rischiarano Magnanella. Il fuoco si estende subito e distrugge una pineta di cinquant'anni.

Tra le 23.15 e le 23.30 di venerdì scoppia l'inferno. Ad Acquachiara, in una zona che sconfina nel parco Gran Sasso, le fiamme divampano tra abeti e pini. Prima di mezzanotte si accende la collina di Castellalto con le fiamme che assediano il paese. Sabato altri due roghi: a Villa Brozzi e Canale. Poi Villa Ripa, Colleminuccio e domenica il lungofiume Vezzola. Ieri fiamme anche a Morro d'Oro. (d.p.)

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