Il pronto soccorso è promosso I pazienti gli assegnano un otto

Sondaggio anonimo svolto tra 212 utenti del servizio al Mazzini: in 60 addirittura gli danno dieci Apprezzate professionalità e qualità delle cure, qualche dubbio sul trattamento uguale per tutti

TERAMO. Pronto soccorso del Mazzini promosso dai pazienti, e a pieni voti. E’ il risultato di un sondaggio, somministrato a 212 pazienti che hanno avuto a che fare con la struttura, che hanno indicato punti di forza e criticità di quella che è la principale porta d’ingresso in ospedale.

Un accesso particolarmente vulnerabile, in quanto ovviamente risente da una parte dell’imprevedibilità delle urgenze e delle emergenze, dall’altra di eventi prevedibili ma inevitabili come le epidemia influenzali.

Il sondaggio è stato somministrato ai pazienti– che ovviamente sono rimasti anonimi – fra marzo e aprile, sia a coloro che sono stati ricoverati nell’osservazione breve (Obi), che a quelli che non ne hanno usufruito.

«Noi avevamo maturato l’idea di “tastare il polso” ai pazienti per capire il loro grado di soddisfazione», spiega Isabella Tracanna, referente del progetto comunicazione al pronto soccorso, «e questo è coinciso con un progetto aziendale a più ampio respiro gestito dall’ufficio formazione e qualità diretto da Franco Santarelli. E così il progetto per rilevare la qualità percepita è stato esteso anche a noi. I risultati sono andati ben oltre le nostre aspettative, ci siamo sentiti gratificati, entusiasmati e motivati a fare ancora di più».

Il questionario è stato preparato da Parisio Di Giovanni dell'università di Teramo. Entrando nel dettaglio, fra chi non è stato ricoverato in Obi, 76 pazienti hanno assegnato un bel 9 alla struttura, 48 addirittura 10 e solo tre un 1. Invece fra coloro che sono stati ricoverati in Obi, 12 pazienti hanno assegnato un 10, sei un 9 e solo uno un 2. In media nel primo caso il voto è stato di 7,98 e nel secondo di 8,69. A scuola sarebbe stata una pagella che avrebbe fatto molto contenti i genitori.

E veramente molto soddisfatta è il primario Rita Rossi. «Siamo molto soddisfatti, è il risultato di tutti. Certo, ci sarà sempre qualcuno che si lamenta, è fisiologico, ma riceviamo anche molti encomi di chi capisce che facciamo tutto quel che possiamo. La gente riesce a capire bene dove sono i problemi». E quindi capisce che spesso l’attesa deriva dalla necessità di prestazioni svolte da altri servizi o solo perchè bisogna attendere le risposte ad esami e ci vuole una persona che le va a prenderein quanto non esiste la posta pneumatica. E se i pazienti apprezzano molto la professionalità degli operatori, l’efficacia delle cure o l’accoglienza, il gradimento scende alla voce “equità”, cioè assicurare a tutti pari prestazioni. «Non sempre si capisce», spiega Tracanna, «la differenza fra codice verde e codice giallo: va dunque migliorata la comunicazione per spiegare la differenza fra i due codici e quindi il perchè qualcuno passa avanti». Al pronto soccorso già prevedono una seconda edizione del questionario. Intanto i 16 medici, i 28 infermieri e i 12 ausiliari si godono il bel voto. Fra l’una e l’altra delle oltre 40mila prestazioni svolte quest’anno.

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