Il tuffo del sindaco finisce quasi in rissa

Aggredito il cameramen di Mediaset. Enteriti: la colpa è dei fanghi del depuratore

ALBA ADRIATICA. Finisce quasi in rissa il tuffo in mare del sindaco. Ma la colpa delle enteriti e dell'inquinamento non è del Comune: per investigatori e inquirenti è dei fanghi del depuratore che sono finiti nel fiume e poi in mare. E nel giorno in cui questa certezza entra nell'inchiesta della procura, il bagno in mare di sindaco e giunta riaccende la protesta di residenti e turisti. Alle 10.15 di ieri il sindaco Franchino Giovannelli si è tuffato nel mare di Alba Adriatica: un gesto simbolico per testimoniare di prima persona la balneabilità delle acque poste in prossimità della foce del Vibrata, fino a poche ore prima vietate a cittadini e turisti a causa dell'inquinamento del torrente. Una volta uscito dall'acqua, Giovannelli è stato sottoposto ad un altro "bagno": quello della folla carica di rabbia radunatasi sulla battigia.

LA PROTESTA. Pochi minuti dopo il tuffo si è verificato uno scontro tra un villeggiante ed un cameraman della troupe di Mediaset. L'uomo, un trentenne in vacanza con moglie e figlio, ha cercato di ostacolare le riprese sfogando la sua rabbia sull'operatore: «Perchè riprendi il sindaco che fa il bagno quando ci sono bambini ancora ricoverati in ospedale a causa della gastroenterite?», ha urlato il turista, cercando di oscurare la telecamera.

Il sindaco, tornato a riva, è riuscito a tranquillizzare l'uomo, ma il fuoco delle proteste è divampato. In molti hanno contestato all'amministrazione scarsa chiarezza sulla vicenda: a nulla sono servite le rassicurazioni di Giovannelli e degli assessori presenti circa gli ultimi dati confortanti forniti dall'Arta che hanno permesso al primo cittadino di revocare i dievieti di balneazione. «Ad Alba Adriatica ci siamo sempre trovati bene, ma ogni anno il fiume versa in condizioni negative», hanno affermato alcuni turisti, mentre altri non si sono fidati delle rassicurazioni fornite dall'amministrazione comunale ed hanno chiesto al sindaco come mai sulla spiaggia albense sventoli ancora la Bandiera Blu. Non sono mancate le polemiche nei confronti della stampa, accusata di aver creato allarmismo. L'assessore all'ambiente Gabriele Viviani, dopo aver raccolto le proteste dei bagnanti, ha ironicamente affermato: «Provo solo ad immaginare cosa succederà domani se, dopo il bagno, ci sentiremo male!»

LE SCUSE. «Ci dispiace per le famiglie che sono venute a trascorrere le vacanze in provincia di Teramo e hanno avuto problemi, alle quali vanno le nostre scuse», hanno aggiunto l'assessore regionale al turismo Mauro Di Dalmazio (Regione) e quello provinciale Ezio Vannucci, i quali hanno dichiarato di essersi attivati per evitare la sospensione della Bandiera Blu.

ESPOSTO DEL WWF. Il Wwf ha annunciato l'invio di un dossier alla procura sulla situazione del torrente Vibrata. Nel documento l'associazione sottolinea come il piano regionale di tutela delle acque, che doveva esser pronto già nel 2004, è stato adottato solo poche settimane fa e chiede che fine abbiano fatto gli investimenti nel servizio idrico. «Tra il 2002 e il 2006 l'Ato teramano ha accantonato 63 milioni di euro, da una verifica regionale risulta che ne sono stati spesi solo 28 milioni. E gli altri 35 che fine hanno fatto?» si domanda il Wwf. Gli ambientalisti si sono detti perplessi dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, secondo il quale «le enteriti non sono state causate dall'inquinamento del mare perchè dipendono dal rotavirus, mentre in mare è stata trovata l'escheriacoli». Secondo l'associazione pubblicazioni scientifiche dimostrano che l'inquinamento da scarichi fognari sia una delle cause più frequenti delle enteriti, anche da rotavirus.

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