TERAMO

Intoppo burocratico non fa iniziare l'anno scolastico a due studenti disabili

La sede non è idonea ad accoglierli, la soluzione era stata già trovata l'anno scorso. Il legale dei due chiede ai giudici del Tar di ingiungere all'amministrazione di dipanare la matassa

TERAMO. Non un giorno di scuola da settembre per due ragazzi dell'ultimo anno di superiori a Teramo. "Negli anni scorsi andavano a scuola grazie alla una convenzione tra due istituti scolastici sottoscritta per via delle loro gravi disabilità. Quest'anno non si è rinnovata la convenzione. Non per colpa di qualcuno ma perché purtroppo siglare questo tipo di atti richiede tempo, accertamenti di conformità alla sicurezza. E i ragazzi ad oggi sono di fatto rimasti senza la possibilità di frequentare l'ultimo anno". A spiegare che cosa stia accadendo, ormai da settembre, è Luigi Guerrieri, avvocato che ha patrocinato il ricorso al Tar da parte delle famiglie dei ragazzi con disabilità ufficialmete isciritti a un istituto superiore della città.

"Si tratta di un'istanza cautelare che è stata accolta in cui si è chiesto in via d'urgenza che il Tar ingiungesse all'amministrazione scolastica nel suo complesso di dipanare questa matassa che io definisco uno stallo burocratico", precisa Guerrieri all'agenzia Ansa.
"La scuola a Teramo dove sono iscritti questi due ragazzi affetti da gravi disabilità non è idonea ad accoglierli strutturalmente, logisticamente. Negli scorsi anni questa scuola era riuscita a sottoscrivere con un'altra scuola a Villa Vomano, una convenzione in base alla quale i due ragazzi hanno frequentato quest'altro plesso scolastico pur rimanendo iscritti al primo. L'amministrazione stavolta non riusciva a trovare una soluzione. Non è stata fatta un'azione contro specifici ma contro l'amministrazione scolastica nel suo complesso", riprende l'avvocato: "Siamo dovuti andare dal giudice e che nel suo dispositivo dice che occorre un atto convenzionale. Se c'è qualcosa da condannare è la complessità burocratica, nessuno dei protagonisti istituzionali voleva determinare questo effetto. Però per garantire la sicurezza di ognuno, per non esporsi, il risultato concreto è che questi ragazzi sono rimasti a casa. La responsabilità è della legge, del sistema amministrativo. Ad ogni modo, il complesso dell'amministrazione scolastica certo poteva dare una scossa più forte. Sommando i ritardi di tutti si è arrivati che è trascorso un quadrimestre. Quindi buona fede da parte di tutti quanti ma il risultato è che si stavano ledendo i diritti di 2 ragazzi portatori di handicap".