Ischemia non diagnosticata, resta con la bocca paralizzata

Al pronto soccorso non si accorgono che ha un'ischemia cerebrale. La disavventura di una donna di Alba che presenterà un esposto alla procura se la paresi non scomparirà

TERAMO. Si presenta al pronto soccorso di Teramo con la richiesta, firmata dal medico di base, per un ricovero urgente per un sospetto "fuoco di Sant'Antonio". La fanno aspettare e poi la rimandano a casa senza accorgersi che ha un'ischemia cerebrale. E' la storia di R.R., 64enne di Alba.

"Mia madre con un forte mal d'orecchio", racconta il figlio, D.C., "il 26 settembre va dall'otorino, che sospetta una grave forma un herpes zoster, cioè il fuoco di Sant'Antonio, alla gola, perchè le ha paralizzato una corda vocale con una probabile paresi al nervo facciale, infatti cominciava a storcere la bocca. Le fa un'impegnativa per ricovero urgente e mi dice che possono andare a Teramo o Ascoli".

Il figlio sceglie Teramo ("visto che siamo teramani") e alle 18, con la valigia, lui, la madre e una zia si presentano al pronto soccorso. "Era pieno, c'erano almeno una quarantina di persone. Ci dicono che c'è un'urgenza per un incidente", racconta D.C., "mia madre viene visitata a mezzanotte e mezza. E peraltro la lasciano aspettare fra tante persone con una malattia infettiva, come era scritto nel certificato. Le fanno una visita sommaria e le dicono di tornare la mattina dopo, ma mia madre dice: 'Ho aspettato finora, domani devo tornare alle 7, mi faccia stare qui'. La lasciano stare in astanteria. La mattina, con la bocca ormai tutta storta, viene vista dall'otorino. Lei aveva manifestato nausea e vomito e parlava sempre peggio. Decidono di curarle l'herpes zoster con alcune pasticche a casa".

Il figlio prova a dire a un infermiere che forse è il caso di ricoverarla, visto che vomita, ma non sortisce effetti. Una volta a casa, il figlio telefona al medico di base che insiste: le pillole con un simile herpes non bastano, bisogna almeno farle le flebo. E così, con l'assistenza domiciliare, R.R. fa un ciclo di flebo.

"Poi le faccio fare una visita neurologica e il medico mi chiede come mai non l'hanno ricoverata", continua D.C., "la situazione non migliora e la faccio visitare da un altro neurologo: mi fa la stessa domanda e mi prescrive una risonanza, che viene fatta a Villa Serena ai primi di ottobre. La risposta è che ha avuto un'importante ischemia cerebrale, oltre all'herpes. Ma nessuno se ne è accorto: non hanno fatto alcun accertamento neurologico".

R.R. si sta riprendendo, ma per ora la bocca rimane storta. "Bisogna vedere se ci sono danni permanenti, causati dall'ischemia o dal virus non trattato adeguatamente", continua il figlio, "visto che le flebo le abbiamo fatte noi dal 29, grazie al medico di base. Per me era già inaudito che un cittadino debba aspettare 7 ore al pronto soccorso, figuariamoci quel che è accaduto dopo. Parlano tanto della mobilità passiva verso le Marche: se il trattamento a Teramo è questo, ora mi spiego il perchè. Chiodi chiede sacrifici agli abruzzesi, ma se la qualità dell'assistenza è questa a che valgono?".

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