L'alluvione distrugge 80 strade

Stilato il bilancio dei danni. La Regione chiede lo stato di calamità
TERAMO. Tre ponti chiusi sul Salinello, tratti franati e interrotti, decine di strade martoriate dall'acqua, molte ancora chiuse al transito, come la provinciale 49 tra Valle Castellana, unico collegamento con l'altra sponda del Tronto, che lascia a piedi centinaia di studenti e lavoratori pendolari. Sono oltre 80 le strade danneggiate dall'alluvione e una prima stima dei danni parla di 40 milioni necessari per ripararle: così ieri i sindaci della provincia insieme al presidente della Provincia Valter Catarra si sono ritrovati all'Aquila all'Emiciclo per chiedere il riconoscimento dello stato di emergenza. La risoluzione, presentata dal gruppo del Pdl, è stata approvata all'unanimità dal consiglio regionale e impegnerà il governatore Gianni Chiodi a sostenere le istanze del Teramano e a richiedere alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per calamità naturale.
SINDACI IN REGIONE. Prima del voto in aula i sindaci hanno invaso pacificamente la Regione per partecipare ad una riunione con i rappresentanti della giunta, i capigruppo e il presidente del consiglio, Nazario Pagano e Catarra. Con tanto di fascia tricolore c'erano i primi cittadini di Teramo, Alba Adriatica, Giulianova, Pineto e Roseto. Nel pomeriggio, dopo l'incontro, l'assessore regionale alla Protezione civile, Gianfranco Giuliante, ha incontrato il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, per consegnare la documentazione per la richiesta dello stato di calamità, richiesta che potrebbe essere analizzata già nella seduta di domani del Consiglio dei ministri.
IL SI' DELLA PROVINCIA. Ancor prima di essere portata in Regione la richiesta era stata votata all'unanimità dal consiglio provinciale nella seduta di lunedì, quasi interamente dedicata all'alluvione e alle gravi conseguenze sul territorio. Dopo un ricordo di Pietro Rizziero Di Sabatino, vittima dell'alluvione nel sottopasso di Mosciano, Catarra, con tutti i consiglieri, ha voluto ringraziare i dipendenti della Provincia e gli uomini della Protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, oltre ai tanti volontari. Oltre 600 sono stati gli interventi svolti nei giorni dell'emergenza dall'ente e dalle ditte esterne e almeno 40 i milioni di euro necessari a riparare le centinaia di chilometri di strade - già malconce - e ora distrutte. A spiegare nel dettaglio i danni è stato l'assessore Elicio Romandini.
I FONDI. «La giunta si è mossa subito e già venerdì abbiamo approvato una delibera per stornare una parte dei fondi della manutenzione ordinaria, circa un milione di euro, per le somme urgenze», ha spiegato, «abbiamo chiesto alla Regione di farsi parte attiva affinchè i ribassi di gara del secondo lotto della Pedemontana, possano essere utilizzati per i danni da alluvione altrimenti verranno ritirati dal ministero delle Infrastrutture».
LE AREE PIU' COLPITE. La Val Vibrata, almeno dal punto di vista della rete viaria, è stata descritta come l'area più duramente colpita con i suoi tre ponti inagibili sul Salinello e i danni alle sponde del Tronto. Interrotto è infatti il transito sul ponte della Sp 8 in località Villa Ricci e nello stesso tratto quello sulla provinciale 17. Chiuso anche il ponte lungo la Sp 10 in località Villa Maggi. Sempre sul fronte dei ponti all'elenco bisogna poi aggiungere quello sulla Sp 43 sul Vomano che collega Castelnuovo con Cellino: dopo la chiusura totale dei primi giorni, adesso è transitabile solo di giorno. Tra le ultime emergenze rilevate, invece, sulle strade c'è quella sulla provinciale 49 verso Valle Castellana, chiusa nel collegamento verso Ascoli con notevoli problemi per i pendolari.
LE STRADE CHIUSE. La prima lunga - e ancora provvisoria - stima dei danni della Provincia parla di 85 strade provinciali danneggiate dall'acqua, con smottamenti, frane, cedimenti delle carreggiate e del manto stradale. Tantissime sono tornate percorribili, molte a senso unico alternato. Alcune rimangono chiuse con ordinanza e non torneranno transitabili a breve. In primis la Sp 3 Sant'Anna Garrufo, dove si trova il tratto franato all'altezza della rotonda di Pagannoni; poi ci sono la Sp 53 della Montagna dei Fiori nel tratto tra Villa Ricci e il bivio di Collebigliano, la Sp 23/B di Val Viano nel Comune di Bisenti, la Sp 19 tra le Ripe di Castellalto, località Feudo e Sodere, sulla Sp 25/A da Case Molino all'innesto con la Sp 26/B c'è il senso unico alternato, così come sulla Sp 16 nella frazione di San Mauro di Bellante. Ad essere continuamente monitorate per i danni causati dall'erosione delle sponde sono invece le fondovalle Sp 1, 8 e la 25/A.
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