L’Izs ridà al Comune 80 cani Brucchi cerca una soluzione

1 Maggio 2014

TERAMO. Torna l'emergenza cani a Teramo. L'Istituto zooprofilattico "Caporale" minaccia di riconsegnare al Comune di Teramo, mandandone in crisi le casse e creando una situazione di crisi veterinaria,...

TERAMO. Torna l'emergenza cani a Teramo. L'Istituto zooprofilattico "Caporale" minaccia di riconsegnare al Comune di Teramo, mandandone in crisi le casse e creando una situazione di crisi veterinaria, un’ottantina di cani attualmente ospitati nel canile di contrada Gattia e assistiti grazie anche all'intervento dei volontari della Lega del cane. Con il canile di Carapollo sotto sequestro giudiziario e una capienza ridotta a 100 animali, il problema diventerebbe un macigno per l'amministrazione. Ma l'intervento del sindaco Brucchi potrebbe aver scongiurato, almeno per il momento, una crisi. Di fronte al concreto rischio di dover sborsare molto danaro per “girare” gli ospiti a quattro zampe al residence per animali di Castelbasso al costo di 3,5 euro a cane e in attesa del dissequestro, con i lavori in fase di ultimazione, di altri 150 posti nel canile-rifugio, il sindaco ha proposto, e dovrebbe ottenere, un rinvio di almeno tre mesi dello “sfratto” dell'Izs. Il costo dell'operazione si traduce in un aiuto alla Lega del cane perché prosegua nella sua opera di assistenza ai cani senza padrone e in materia prima (il cibo per gli animali).

Secondo i programmi del sindaco, la magistratura teramana potrebbe togliere i sigilli alla struttura di contrada Carapollo dopo che il Comune avrà ottemperato alle prescrizioni, con lavori di adeguamento strutturale e impiantistico. Quando questo avverrà quel canile avrà una capienza di circa 250 posti e l'emergenza attuale potrà avere una soluzione. Se il quadro sembra normalizzarsi, almeno per il momento, la comunicazione dell'Izs ha però aperto un altro spaccato della vicenda: di questi ottanta cani, soltanto una trentina avrebbero i “documenti” in regola, provvisti cioè dei certificati di cattura e microchipattura. Ovvero: quei cani non hanno “residenza” e non è possibile individuare chi è, tra i sindaci della provincia, ad avere la competenza in quanto ad obblighi di assistenza.

Marianna De Troia

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