Giulianova

La storia di rinascita dopo la malattia: a 64 anni pedala da Roma a Giulianova per abbracciare il suo medico

6 Settembre 2025

«Con il dottor Gasbarrini c’è un rapporto speciale che va oltre la sua professione: a lui devo la mia vita», ha ammesso Sandro Fratini dopo aver percorso in bici 210 chilometri

Rinascere dopo un trapianto di fegato e percorrere in bici 210 chilometri, da Mentana, comune a nord di Roma, fino a Giulianova, in circa 11 ore. È l’impresa di Sandro Fratini, 64 anni, arrivato lunedì al Don Antonio Glamping Village, la struttura dove va in vacanza da qualche anno.

«Ho organizzato tutto meticolosamente, portando panini e sali minerali», spiega Fratini, «e quando sono arrivato a Giulianova stavo benissimo, non avevo nessun crampo, e avrei potuto anche continuare per altri chilometri». Non si tratta di un’impresa sportiva o di una vittoria in una gara: Fratini la sua battaglia più importante l’ha già vinta grazie alla sua tenacia e alle cure del professor Giovanni Gasbarrini, ora in pensione, ma per anni professore universitario e medico specializzato in medicina interna, gastroenterologia, malattie dell’apparato respiratorio e tisiologia, e cardiologia.

«A Gasbarrini, che ha casa a Giulianova, devo la mia vita», spiega Fratini, «e tra di noi c’è sempre stato un rapporto speciale di amicizia, che è andato oltre la mia malattia e la sua professione». Fratini, sposato con Roberta che da Roma lo ha raggiunto in auto a Giulianova lunedì sera, da ragazzo giocava a calcio come terzino ma a 17 anni ha avuto un brutto incidente con la moto. Da lì è iniziato il suo calvario. «Mi hanno portato al pronto soccorso e, purtroppo, mi hanno fatto un’antitetanica infetta», racconta Fratini, «dopo sei mesi ho contratto l’epatite B». Per questo, a 21 anni, ha dovuto lasciare il calcio, anche su consiglio di Gasbarrini. «Mi disse che dovevo evitare sport di contatto», prosegue Fratini, «anche per il rischio di ingrossamento, o rottura, della milza, data la mia situazione clinica».

Fratini dunque, nel pieno della sua gioventù, ha dovuto subito seguire una dieta ferrea, con forti limitazioni. Nel 1995, poi, un altro problema: «Un problema all’esofago mi ha portato a un ricovero d’urgenza in ospedale, al Sant’Orsola di Bologna. Andò bene, e inoltre non avevo più l’epatite B». Dopo alcuni anni, nel 2017, ecco però un nuovo problema: la cirrosi epatica. Un duro colpo per Fratini. «Ero spacciato. Tra il 2016 e il 2017 sono stato ricoverato undici volte, ed ero notevolmente dimagrito. Ho avuto anche la rottura della cistifellea. Ho ricevuto una telefonata da Gasbarrini, e a settembre 2017 ecco il trapianto di fegato che mi ha salvato la vita», prosegue Fratini che fa parte dell’Aned (associazione nazionale emodializzati), e grazie al nipote ciclista ha scoperto la passione perla bici. «Non mi fermo certo qui: ho fatto 210 chilometri inbici,ma sonopronto a farne anche di più nei prossimi mesi», conclude.