TERAMO

La tratta di essere umani: dall'Africa in Abruzzo violentate, minacciate e mandate in strada / VIDEO

Sei arresti, ragazze ammassate in due appartamenti a Martinsicuro e Monsampolo e sfruttate sulla Bonifica. Racconti drammatici: i viaggi della disperazione, rito voodoo, minacce e violenza

TERAMO. Sgominata una organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. L'operazione è stata eseguita dalla polizia su provvedimenti della magistratura. Sono sei gli arresti eseguiti nella notte. I componenti della banda tenevano in pugno le prostitute con ricatti ed estorsioni. Secondo le indagini della polizia, quella scoperta nel Teramano è una vera e propria tratta di esseri umani, con il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

GLI ARRESTI. In carcere sono finite 4 donne nigeriane _ Elizabeth Solomon Rashidat 41 anni residente a Martinsicuro, Vera Obanor, 44, residente a Martinsicuro, Adam Succes, 32, anche lei residente a Martinsicuro e Kate Osakuwa, 35, residente a Monsampolo (Ascoli Piceno) mentre i domiciliari sono scattati per iun teramano, Gerardo Di Sabatino, 63 anni, proprietario di due degli appartamenti di dimora delle ragazze e il socio che però dev'essere rintracciato (irreperibile).

La dirigente della squadra mobile Roberta Cicchetti davanti al cartello degli arresti (foto di Luciano Adriani)

Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile diretta da Roberta Cicchetti con il coordinamento della Procura distrettuale dell'Aquila e con l’applicazione del sostituto procuratore Stefano Giovagnoni. Le prostitute operavano nella zona della strada “Bonifica del Tronto”, venivano reclutate in patria con la promessa di un lavoro in Europa e poi fatte giungere clandestinamente attraverso disperati viaggi lungo la rotta mediterranea. Prima erano sottoposte a riti voodoo a garanzia del pagamento del debito per il viaggio (pari a 25 o 30mila euro), ma una volta arrivate in Italia, sono state costrette a prostituirsi con violenza e minacce consegnando i proventi a chi le aveva reclutate in patria ed ai loro referenti in Italia. Chi si ribellava veniva costretta a sottoporsi ad altri riti voodoo.

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Prostitute in Strada Della Bonifica, l'ultima tappa dei viaggi della disperazione
Il video girato dagli agenti delle squadra mobile di Teramo e che ha dato il via alle indagini

LE VITTIME. Sono state individuate ed identificate 12 giovani vittime residenti in 5 appartamenti quattro dei quali a Martinsicuro ed uno a Monsampolo del Tronto (Ascoli) affittati dai rispettivi proprietari alle loro connazionali destinatarie delle misure cautelari in carcere. Sono state loro a raccontare agli agenti che cosa hanno vissuto.

RACCONTI DRAMMATICI. E qui si aprono squarci drammatici sulla tratta degli essere umani. In particolare, è stato accertato che Elizabeth Solomon Rashidat, Vera Obanor e Adam Success erano le tenutarie e si prendevano proventi agendo così a supporto dell’organizzazione nigeriana. Kate Osakuwa le avrebbe picchiate e minacciate dicendo loro che avrebbe fatto del male anche ai loro familiari in Nigeria . A Benin City, città nigeriana in cui sarebbe avvenuto il reclutamento, il consueto rito juju che suggella il debito da corrispondere sarebbe stato effettuato da un anziano chiamato Witch Doctor a garanzia del pagamento del debito di 25mila euro contratto per il viaggio, pena, in caso di mancato pagamento, la morte e ritorsioni verso i familiari.

IL VIAGGIO IN BARCONE. I singoli casi sono in realtà storie condivise da molte vittime. Una di esse, partita nel marzo del 2016 da Benin City con altre persone, dopo aver attraversato il Niger, ha raccontato di essere arrivata a Tripoli 8 giorni dopo e che una compagna di viaggio ha perso la vita durante il percorso cadendo dal pick-up, sul quale viaggiavano ammassate. Nel viaggio sarebbe stata percossa da da alcuni africani incontrati sulla strada e che pretendevano dei soldi. La ragazza è stata trattenuta per oltre due mesi in abitazioni vicino a Tripoli nelle quali vi erano molti altri connazionali, in attesa di intraprendere anch’essi il viaggio verso le coste italiane. La vittima è poi partita a bordo di un barcone dalle coste libiche, giungendo nel luglio 2016 in Italia; poco dopo venne “presa in carico” da Kate Osakuwa che l'ha costretta prostituirsi. (a.mo.)