Laurea honoris causa bloccata per Marco Pannella

15 Febbraio 2011

Diventa un caso l’iter bloccato per il riconoscimento honoris causa al politico teramano. Ferma da due anni la delibera approvata dalla facoltà

TERAMO. «Nemo propheta in patria». Si potrebbe etichettare così la storia che vede come protagonista forse il più illustre dei personaggi a cui Teramo può vantarsi di aver dato i natali. Marco Pannella non è profeta nella sua Teramo e lo dimostra il fatto che, da quasi due anni, è ferma all'università la pratica con la quale l'ateneo dovrebbe assegnarli la laurea honoris causa.

Un riconoscimento fortemente voluto dalla facoltà di Scienze della Comunicazione per l'innovazione e l'originalità per le quali Pannella si è da sempre distinto nella comunicazione in campo politico. Indimenticabili e dirompenti sono state, infatti, negli anni le sue campagne a favore del divorzio, contro la pena di morte e il probizionismo delle droghe leggere, portate avanti con azioni non violente e attraverso atti di disobbedienza civile.

L'ITER. E' proprio per il peso della sua storia di politico e di comunicatore, oltre che per le sue origini teramane e per la sua vicinanza alla città, che nel corso del 2009 matura all'interno della facoltà di Scienze della Comunicazione - all'epoca presieduta da Francesco Benigno - la volontà di assegnargli la laurea honoris causa. Lo stesso riconoscimento assegnato nel maggio del 2007 al rocker Luciano Ligabue durante l'era di Luciano Russi per "l'originalità nei vari campi della sua produzione artistica". La proposta di laurea per Pannella approda, invece, in consiglio di facoltà nel giugno del 2009 dove viene approvata all'unanimità. Da lì in poi, però, il percorso si fa in salita.

LO STOP. La procedura prevede, infatti, un ulteriore passaggio in Senato accademico. Qui nel frattempo - nel luglio 2009 - si consuma il passaggio di testimone tra Mauro Mattioli e l'attuale rettore, Rita Tranquilli Leali. Con lei nell'organo siedono anche il direttore amministrativo, i presidi, i rappresentanti delle aree di ricerca e i rappresentanti di studenti e del personale. La pratica per il riconoscimento della laurea a Pannella approda in Senato nella primavera del 2010 e da qui in poi non fa altri passi avanti. Anzi sparisce proprio dall'agenda dell'ateneo. Sembrerebbe infatti che della richiesta non ci sia nemmeno traccia nei verbali e nell'ordine del giorno della riunione del Senato accademico in questione.

LE MOTIVAZIONI. L'iter subisce dunque un pesante rallentamento e Pannella e la sua laurea finiscono nel dimenticatoio. Tra pochi mesi, a giugno 2011, saranno esattamente due anni dalla prima delibera di facoltà che ha dato il via alla vicenda. «Non so a che punto è la pratica», spiega il preside di Scienze della Comunicazione, Luciano D'Amico che conferma la volontà della facoltà di andare avanti con il riconoscimento: «si sa che si tratta di iter sempre abbastanza lunghi, noi riteniamo come facoltà che lo meriti per il suo apporto di innovazione nella comunicazione politica, è davvero difficile competere in questo con Pannella. E' chiaro che si tratta di un evento eccezionale e straordinario e io mi auguro che l'ateneo riesca a portarlo a termine».

LA CARRIERA. La storia politica e civile di Pannella basta da sola a spiegare il perché un'intera facoltà abbia votato all'unanimità la sua laurea honoris causa. Pannella, nato a Teramo nel 1930, compirà il prossimo 2 maggio 81 anni. La sua entrata in politica tra le file dei liberali risale agli anni cinquanta, nel'55 fonda il partito radicale, è tra i protagonisti delle battaglie civili degli anni Settanta, della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica e di numerose campagne referendarie. Oltre che politico di razza, Pannella è anche un giornalista, fondatore di Radio radicale e del quotidiano Liberazione, di cui è stato anche direttore. Attualmente è deputato al parlamento europeo.

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