Lido Marconi, una grande storia

Tortoreto, la scomparsa di Gigino pioniere dei balneatori della costa teramana

TORTORETO. E' stato uno dei protagonisti assoluti dello sviluppo turistico di Tortoreto e non solo, Gigino, lo storico fondatore del Lido Marconi, che si è spento venerdì a 84 anni. Ma Gigino Marconi, Luigi all'anagrafe, è stato molto di più per la sua città ed è proprio la moglie Rosa a raccontare, con grande orgoglio, come il marito abbia rappresentato un punto di riferimento per generazioni e generazioni di tortoretani e di turisti.

«Molti giovani del luogoe di fuori frequentavano il nostro stabilimento e alcuni ci venivano affidati proprio dai genitori: Gigino era sempre lì ad ascoltarli ed educarli quando commettevano qualcosa di sbagliato». Non solo, quindi, un cardine del turismo familiare, non solo uno dei fondatori del associazione degli operatori turistici, ma soprattutto un cittadino che ha inventato e reinventato coraggiosamente il suo mondo, mantenendo sempre il suo lido come luogo di incontro e di socializzazione per Tortoreto. La storia di Gigino e del Lido Marconi che tutti i tortoretani conoscono, comincia nel 1960 con la costruzione di 6 cabine sulla spiaggia al centro del lungomare della città. Ma l'idea di lasciare tutto per qual-cosa di così nuovo per la Tortoreto del '60, pone le sue radici almeno un decennio prima, quando Gigino decide di lasciare la campagna per imbarcarsi sulle navi mercantili, dove venne a conoscenza di tante opportunità e tante idee che in altri posti del Mediterraneo erano già volte allo sviluppo.

Così, diventato padre di Domenico, decide di lasciare la Marina e di reinventarsi un'altra volta a Tortoreto, forte di tutte le esperienze fatte in giro per il mondo, per cominciare una nuova avventura durata 43 anni, fino al 2003. «I sacrifici erano tanti, ma fin dall'inizio» racconta Rosa, «Gigino reinvestiva quello che guadagnavamo in estate per far crescere il Lido Marconi l'anno dopo: dalle 6 cabine ed i 10 ombrelloni del '60, subito volle aggiungere il bare poi nel '68 la sala giochi, aggiornando continuamente lo stabilimento ed i suoi servizi». Tanti furono anche gli eventi, soprattutto sportivi, che Marconi creò, fino a portare più volte negli anni '90 le telecamere della Rai nel suo Lido, grazie all'amicizia con un giovane Enrico Papi.

Visto l'impegno, la famiglia, a cui negli anni 60 si era aggiunto il figlio Roberto, era sempre con lui: «In estate ci trasferivamo tutti a vivere nello stabilimento e questo ci ha permesso di avere un grande rapporto con i clienti», continua Rosa, «abbiamo visto giovani turisti innamorarsi tra i nostri ombrelloni e poi tornare, nel corso degli anni, con figli e nipotini».