Lotto zero, un altro stop di mesi

Il comitato: «Ma l'apertura della strada con il ricorso non c'entra»
TERAMO. Si prevedono altri mesi di stop - quanti è difficile dirlo - per il Lotto zero, la tangenziale sud di Teramo in costruzione da oltre vent'anni e ancora mai percorsa da alcuna automobile. Per lo svincolo del Lotto Zero alla Gammarana è arrivato un nuovo stop dal Consiglio di Stato, che ha bocciato il ricorso del Comune di Teramo. Il Comune chiedeva all'organo di secondo grado della giustizia amministrativa di riformare l'ordinanza del Tar che nel luglio scorso imponeva un secondo stop ai lavori dello svincolo; invece il Consiglio di Stato ha confermato quella sospensiva.
Ora la palla passa al Tar, che entro tre mesi dovrà pronunciarsi con un'udienza di merito per mettere definitivamente fine alla lunga storia dello svincolo. Una storia, è necessario chiarirlo, che non potrà comunque concludersi con la bocciatura del progetto del Comune. Questo, è vero, non piace al comitato dei residenti della Gammarana da cui sono partiti i ricorsi, ma non è il modo in cui è stato concepito e progettato lo svincolo ad essere finito nel mirino della magistratura, bensì le procedure di esproprio dei terreni. Che il Comune, dopo la prima bocciatura del Tar, avrebbe rifatto nello stesso modo. A quanto pare sbagliato, o incompleto. La vicenda, nonostante il successo ottenuto al Consiglio di Stato, continua a far arrabbiare i residenti della Gammarana e i proprietari terrieri della zona.
«È l'ennesima dimostrazione dell'arroganza e dell'ignoranza di questa amministrazione comunale», dice il presidente del comitato di quartiere Alfonso Marcozzi, «perchè sono oltre due anni che segnaliamo le anomalie di questo progetto e che proponiamo la nostra alternativa (la creazione dello svincolo all'altezza della ex Villeroy & Boch, ndr), meno impattante e meno costosa. Inoltre», sostiene Marcozzi, «non c'è nessuna correlazione tra i ritardi nell'apertura del Lotto zero e i lavori dello svincolo». Il comitato di quartiere della Gammarana ha intenzione di inviare una lettera al segretario comunale nella quale verrà evidenziato il danno erariale subito dai cittadini a causa di questa storia. Nel ricorso presentato al Tar è stato inoltre sollevato il problema del responsabile unico del procedimento, il dirigente comunale del settore urbanistica Stefano Mariotti. «La qualifica di questo dirigente, del quale non discuto la preparazione professionale», spiega Marcozzi, «non gli permette, per legge, di avere competenze necessarie per progettare strade».
Tra i membri del comitato, comunque, c'è la consapevolezza che, anche dopo la sentenza definitiva del Tar, difficilmente il Comune potrà tornare sui suoi passi. Nel frattempo su parte dei terreni privati, nell'intervallo tra la prima sentenza del Tar e la sospensiva del luglio scorso, è stata messa un'enorme colata di cemento. Il sindaco Maurizio Brucchi ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla sentenza contraria al Comune. Lo farà oggi dopo averla letta, perché se l'amministrazione deve rifare tutta la procedura è un conto, se deve rifarne solo una parte si perderà meno tempo. Di sicuro, si sostiene in municipio, il nuovo stop giudiziario ritarderà l'apertura del tratto di tangenziale - quasi finito - tra Cartecchio e Porta Romana. In effetti, mentre i lavori sulla strada stanno andando avanti, sono fermi quelli della rotonda all'altezza della Gammarana. (d.v.-g.l.)
Ora la palla passa al Tar, che entro tre mesi dovrà pronunciarsi con un'udienza di merito per mettere definitivamente fine alla lunga storia dello svincolo. Una storia, è necessario chiarirlo, che non potrà comunque concludersi con la bocciatura del progetto del Comune. Questo, è vero, non piace al comitato dei residenti della Gammarana da cui sono partiti i ricorsi, ma non è il modo in cui è stato concepito e progettato lo svincolo ad essere finito nel mirino della magistratura, bensì le procedure di esproprio dei terreni. Che il Comune, dopo la prima bocciatura del Tar, avrebbe rifatto nello stesso modo. A quanto pare sbagliato, o incompleto. La vicenda, nonostante il successo ottenuto al Consiglio di Stato, continua a far arrabbiare i residenti della Gammarana e i proprietari terrieri della zona.
«È l'ennesima dimostrazione dell'arroganza e dell'ignoranza di questa amministrazione comunale», dice il presidente del comitato di quartiere Alfonso Marcozzi, «perchè sono oltre due anni che segnaliamo le anomalie di questo progetto e che proponiamo la nostra alternativa (la creazione dello svincolo all'altezza della ex Villeroy & Boch, ndr), meno impattante e meno costosa. Inoltre», sostiene Marcozzi, «non c'è nessuna correlazione tra i ritardi nell'apertura del Lotto zero e i lavori dello svincolo». Il comitato di quartiere della Gammarana ha intenzione di inviare una lettera al segretario comunale nella quale verrà evidenziato il danno erariale subito dai cittadini a causa di questa storia. Nel ricorso presentato al Tar è stato inoltre sollevato il problema del responsabile unico del procedimento, il dirigente comunale del settore urbanistica Stefano Mariotti. «La qualifica di questo dirigente, del quale non discuto la preparazione professionale», spiega Marcozzi, «non gli permette, per legge, di avere competenze necessarie per progettare strade».
Tra i membri del comitato, comunque, c'è la consapevolezza che, anche dopo la sentenza definitiva del Tar, difficilmente il Comune potrà tornare sui suoi passi. Nel frattempo su parte dei terreni privati, nell'intervallo tra la prima sentenza del Tar e la sospensiva del luglio scorso, è stata messa un'enorme colata di cemento. Il sindaco Maurizio Brucchi ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla sentenza contraria al Comune. Lo farà oggi dopo averla letta, perché se l'amministrazione deve rifare tutta la procedura è un conto, se deve rifarne solo una parte si perderà meno tempo. Di sicuro, si sostiene in municipio, il nuovo stop giudiziario ritarderà l'apertura del tratto di tangenziale - quasi finito - tra Cartecchio e Porta Romana. In effetti, mentre i lavori sulla strada stanno andando avanti, sono fermi quelli della rotonda all'altezza della Gammarana. (d.v.-g.l.)
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