Martinsicuro, falliti per gli interessi extra: condannate quattro banche

Dovranno restituire un milione e mezzo a due imprenditori di Martinsicuro la cui azienda è fallita

MARTINSICURO. Giuridicamente è chiamata “nullità delle clausole di determinazione interessi passivi ultra legali”. Più semplicemente, le banche non potevano applicare alle passività in conto corrente interessi superiori a quelle usualmente praticate. Il giudice del tribunale civile di Teramo Francesca Avancini riabilita una coppia di vivaisti di Martinsicuro, spogliati di tutti i beni immobiliari venduti all’asta, riconoscendo che gli istituti di credito avevano applicato interessi eccedenti nei conti correnti. Per cui quattro importanti banche dovranno restituire alla coppia di imprenditori poco meno di un milione e mezzo di euro.

Il vivaista ha oggi 92 anni. Le vicissitudini imprenditoriali con dieci banche erano iniziate nel 2002 per concludersi appena una settimana fa con una sentenza favorevole. Dopo un lungo periodo di floridezza economica, l’imprenditore subì i contraccolpi della congiuntura economica per cui, aggredito dalle banche, vide i suoi beni immobiliari detenuti fra Ascolano e Teramano oggetto di esecuzioni immobiliari. Dalla vendita del patrimonio, le banche avevano ricavato complessivamente circa 6 milioni e 600mila euro. Ben dodici tomi per migliaia di pagine di perizie e atti bancari, compongono la causa civile. Sono stati analizzati anche dal ctu nominato dal tribunale migliaia di operazioni bancarie che hanno portato a ricostruire gli interessi applicati. Ebbene, si è scoperto che quattro istituti di credito in cui erano stati attivati dall’impresa vivaistica sei conti correnti, avevano calcolato interessi ultra legali per cui il giudice ha stabilito che va restituito ai clienti quasi un milione e mezzo di euro. Ma ora non è escluso che, una volta che la distribuzione dei circa 6 milioni e 600mila euro soddisferà i creditori (le banche), avanzerà anche una parte da restituire.

Va anche precisato che a sei delle dieci banche creditrici il giudice ha rigettato la domanda di ammissione quali creditori nei rapporti di conto corrente. Oltre alla nullità degli interessi ultralegali, il giudice ha stabilito anche la nullità della capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi. «Alla fine di un lungo iter processuale», è il commento dell’avvocato Patrizio Baldini che rappresenta i vivaisti nel procedimento davanti al giudice civile, «il tribunale ha reso giustizia a due imprenditori annullando la pretesa dei quattro istituti bancari riconoscendo al contrario un credito in loro favore di un milione e 600mila euro circa».

Alex De Palo

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