Maxi operazione antidroga lungo la costa teramana: nove arresti, scoperta rete di spaccio a conduzione familiare / VIDEO

Quattro persone sono finite in carcere, mentre altre cinque sono state poste agli arresti domiciliari, quattro delle quali con il braccialetto elettronico. Tutti sono ritenuti coinvolti in un’attività di spaccio di cocaina
ROSETO DEGLI ABRUZZI. Notte movimentata lungo la costa teramana, dove i Carabinieri hanno portato a termine una vasta operazione antidroga che ha coinvolto quattro comuni: Roseto degli Abruzzi, Pineto, Tortoreto e Sant’Omero. L’operazione, coordinata dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Teramo, con il supporto delle compagnie locali, delle unità cinofile di Chieti e persino di un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri di Pescara, ha portato all’esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Teramo su richiesta della Procura. Nel dettaglio, quattro persone sono finite in carcere, mentre altre cinque sono state poste agli arresti domiciliari, quattro delle quali con il braccialetto elettronico. Tutti sono ritenuti coinvolti, a vario titolo, in un’attività di spaccio di cocaina che da tempo interessava la zona, con particolare concentrazione nei comuni di Roseto e Tortoreto.
Secondo quanto emerso dalle indagini, partite nel settembre 2024, gli arrestati – appartenenti a due nuclei familiari legati da vincoli di parentela – avrebbero messo in piedi una vera e propria rete di spaccio, attiva e ben organizzata, che riforniva consumatori di ogni età e provenienza sociale. Nel corso dell’inchiesta sono state documentate oltre 100 cessioni di cocaina. Gli investigatori hanno anche arrestato in flagranza uno dei membri della rete, trovato in possesso di 800 grammi di cocaina, mentre ulteriori 300 grammi e 40.700 euro in contanti sono stati sequestrati in un nascondiglio utilizzato dal gruppo per eludere i controlli. Durante l’esecuzione dei provvedimenti cautelari sono state effettuate 13 perquisizioni domiciliari, che hanno portato al sequestro di altri 6.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Concluse le formalità di rito, i quattro destinatari della misura cautelare più severa sono stati trasferiti nel carcere di Teramo. Gli altri cinque si trovano invece ai domiciliari, sotto stretta sorveglianza.
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