Milionario a Barcellona con la porchetta abruzzese

Ivan Danesi di Giulianova: tre locali, due furgoncini e un fattorato a sei zeri. Era andato nella capitale catalana con la moglie per la procreazione assistita

TERAMO. Ha iniziato a vendere qualche panino con la porchetta appena sufficiente per guadagnare qualcosa, ogg i suoi panini fanno impazzire Barcellona e ha un giro d’affari da un milione di euro all’anno. A raccontare la storia di questo successo commerciale è lo stesso protagonista, Ivan Danesi, 45enne originario di Giulianova che da sette anni vive in Spagna. Dove nel giro di poco tempo è diventato l’unico produttore di porchetta di Barcellona, con tanto di marchio registrato, tre locali, due furgoncini dove vende “Italian street food” nelle fiere più importanti e un laboratorio dove produce e farcisce la porchetta a suo giudizio migliore di quella originale abruzzese.

«Tutto nasce da un sogno, che non aveva nulla a che vedere con il lavoro, ma con il desiderio di avere un bambino. Io e mia moglie Mirella abbiamo tentato per dieci anni fino a quando non ci siamo convinti a venire in Spagna dove avevamo ottime referenze su alcuni centri di procreazione assistita. Siamo venuti inizialmente molto spesso per via delle visite, ma nel giro di poco tempo ci siamo subito innamorati di questo posto meraviglioso dove a mio avviso mancava solo uno straordinario prodotto come la porchetta. D’altronde era ciò che sapevo fare, visto che vengo da una tradizione familiare di produttori di porchetta. Io ho lavorato per anni nel chiosco di famiglia davanti alla chiesa di Colleranesco, poi ho gestito per un periodo il bar “Dolce e salato” a Giulianova, fino alla decisione di trasferirci. Dire che è stata dura non basta: i primi quattro anni a Barcellona ho fatto una vita disumana».

Lavoro, solo lavoro mattina e mille difficoltà burocratiche per le licenze: «Cuocevo tranci di porchetta nel forno di casa mia per una ventina di clienti appena che all’inizio mi hanno dato fiducia. Erano per lo più macellerie e salumerie che hanno creduto nel mio prodotto, ma all’inizio la mia attività era a malapena sufficiente per sopravvivere. Poi la porchetta è piaciuta ai clienti, io mi sono fatto conoscere e apprezzare nelle fiere enogastronomiche più importanti, e fino a oggi ho aperto tre locali, ho un laboratorio industriale e produco l’80% della porchetta che si mangia a Barcellona. Il resto sono tranci di importazione sottovuoto di cui si comprende bene la differenza in termini di qualità e sapore. Ma ciò che più mi gratifica è sentirsi riconoscere dagli abruzzesi che vengono a trovarmi che la mia porchetta è anche migliore di quella nostrana. D’altronde questo è anche facile da capire visto che la qualità dei maiali e dei prosciutti spagnoli è nota nel mondo. Qualche spagnolo ancora la pronuncia erroneamente “porcetta”, ma ormai è un prodotto che tutti a Barcellona consumano e apprezzano».

Ivan Danesi ce l’ha fatta e rivendica con orgoglio di aver esportato un prodotto abruzzese in Spagna conservando al tempo stesso un pezzo d’Abruzzo nel cuore, ma il suo messaggio non è tanto in quel milione di euro che ha fatturato quanto nel valore dell'impegno: «I sogni possono diventare realtà, basta crederci fino alla fine». E non si riferisce al boom della sua porchetta, ma a suo figlio che ha da poco compiuto un anno e di chi ci mostra la foto dicendo: «È lui il mio risultato più grande»

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