Modificato il piano regolatore

11 Febbraio 2011

Terreni edificabili tornano agricoli, rispuntano interventi stralciati

TERAMO. Il piano regolatore cambia a tre anni dall'approvazione definitiva. L'amministrazione comunale ha dato infatti il via libera alla procedura che sfocerà nella predisposizione della prima variante urbanistica. Il provvedimento riguarderà in particolare la cosiddetta retrocessione delle aree edificabili. I proprietari dei terreni resi fabbricabili con il nuovo Prg potranno chiedere il declassamento e farli tornare agricoli. In questo modo eviteranno il pagamento dell'Ici.

La decisione di adottare la variante è stata presa dalla giunta sulla scorta delle sollecitazioni arrivate dai cittadini non interessati all'edificabilità delle loro aree.

«Il piano regolatore, oltre a guidare lo sviluppo della città», sottolinea l'assessore all'urbanistica Corrado Robimarga, «deve essere aderente alle esigenze del terriorio e al passo con i tempi». L'amministratore sottolinea che, a differenza di quanto avveniva in passato, molti proprietari ritengono che l'edificabilità dei loro terreni non rappresenti un vantaggio ma un peso economico. Per questo è stata prevista la "retrocessione".

La giunta ha anche predisposto una seconda variante urbanistica, destinata a reintrodurre gli interventi stralciati nell'approvazione finale del Prg. «Si tratta di modificare il piano territoriale provinciale, previa valutazione ambientale e strategica», fa notare l'assessore, «per zone ritenute di fondamentale importanza per l'assetto e l'equilibrio urbanistico complessivo».

Immediata la replica dell'opposizione, arrivata in una conferenza stampa (foto) del Pd. «La variante va bene ma solo se limitata alla retrocessione delle aree edificabili», avverte il capogruppo in consiglio comunale Giovanni Cavallari. Secondo il rappresentante del centrosinistra la variazione non dovrà «rimettere in gioco il sistema della programmazione urbanistica cittadina», consentendo ad esempio lo spostamento degli indici di edificabilità da un terreno all'altro.

Proprio la possibilità di retrocessione delle aree edificabili è indicata in uno dei quattro ordini del giorno dedicati all'Ici che il Pd presenterà in consiglio comunale. Gli altri tre mirano a ottenere l'esclusione dal pagamento dell'imposta per gli spazi destinati a ospitare opere d'interesse pubblico, la riduzione del 50% del valore dei terreni indicato per il calcolo della quota da pagare, nonchè la compensazione degli errori contenuti negli accertamenti inviati ai proprietari dopo il varo del nuovo Prg.

«Con i quattro ordini del giorno sintetizziamo l'attività svolta finora e indichiamo un percorso», sottolinea Maurizio Verna, consigliere comunale del Pd, «perché l'Ici torni ad essere quella che è stata prima».

Gianguido D'Alberto, altro rappresentante del partito nel consiglio comunale, sottolinea come la giurisprudenza sia ormai unanime nel ritenere inapplicabili sanzioni e interessi per l'Ici non pagata in passato se il Comune non ha informato i proprietari che i loro terreni erano diventati edificabili. «L'amministrazione faccia un passo indietro», spiega il consigliere, «anche per evitare il rischio di ricorsi».

Secondo il segretario comunale del Pd Alberto Melarangelo, «l'amministrazione comunale non garantisce tasse giuste e servizi efficienti, ma fa il contrario». Per questo domani mattina il partito distribuirà volantini in piazza Martiri e farà affiggere manifesti in città con lo slogan: "Ici=batosta per i teramani".

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