«Nomine, nessuna regola certa»

Comune, l’opposizione attacca sul regolamento per la scelta dei rappresentanti nelle partecipate

TERAMO. "Regole che non regolano nulla". Per l'opposizione di centrosinistra in Comune è questo il paradosso della delibera approvata nel corso del primo consiglio. La maggioranza ha varato il regolamento per la nomina dei rappresentanti dell'ente nelle società partecipate, come la Team. Per i consiglieri di Pd, "Teramo cambia" e "Finalmente Pomante" il provvedimento messo a punto dall'amministrazione è inutile e illegittimo.

I criteri approvati per le nomine, infatti, non imporrebbero alcun vincolo reale al sindaco Maurizio Brucchi nella scelta dei designati. «Tutte le nostre proposte migliorative nel senso della trasparenza e della democrazia», spiega il capogruppo del Pd Gianguido D'Alberto, «sono state respinte con un secco no dalla maggioranza». L'opposizione ha orientato gli emendamenti alla delibera su tre aspetti: l'incompatibilità di assessori e consiglieri e dei loro parenti, la limitazione delle scelte da parte del sindaco ai curriculum presentati per ogni incarico e la pubblicazione sul sito internet del Comune dell'elenco delle nomine. Il pacchetto dei cambiamenti suggeriti dall'opposizione è stato bocciato in blocco dal centrodestra.

«Senza queste modifiche il regolamento è come se non ci fosse», insiste D'Alberto, «non ha alcuna efficacia». Il provvedimento, a detta dell'opposizione, lascia troppo potere discrezionale al sindaco creando una "commistione" che il capogruppo del Pd definisce deleteria per la corretta gestione delle società partecipate. «Il sindaco ha già dimostrato con la giunta di gestire le nomine per mantenere l'equilibrio politico tra i gruppi di maggioranza», spiega Manola Di Pasquale, «e con questo regolamento farà lo stesso anche con gli enti partecipati». I dubbi sulla legittimità del provvedimento sono sollevati da Gianluca Pomante, secondo cui l'atto non risponde ai requisiti richiesti dalla legge. zLa normativa stabilisce che il consiglio dia gli indirizzi per le nomine», osserva, «ma nel regolamento approvato non c'è alcuna indicazione concreta su come, ad esempio, valutare i titoli o i curricula dei candidati». A detta del consigliere, non sarebbe neppure consentita la verifica "a posteriori" sull'operato dei nominati. L'opposizione valuterà se presentare un ricorso al Tar contro la delibera. «Dipenderà dai costi e soprattutto dai tempi del giudizio», afferma Pomante, «perchè il pronunciamento potrebbe arrivare quando le nomine saranno ormai fatte e comportare ulteriori spese per la collettività. Antonio Filipponi (Teramo cambia) sottolinea un aspetto politico relativo ai consiglieri dissidenti del centrodestra. «Ci hanno detto che i nostri emendamenti erano votabili», sottolinea, «ma poi hanno seguito gli ordini di scuderia».

A evidenziare un altro aspetto del primo consiglio è Pomante: «La notifica della convocazione mi è arrivata dopo la seduta: sarebbe meglio utilizzare la posta certificata». Secondo il consigliere, «l'invio dei documenti tramite internet farebbe risparmiare tempo e soldi all'amministrazione».

Gennaro Della Monica

©RIPRODUZIONE RISERVATA