«Non siamo morti, fateci lavorare»

Sit in degli ex operai della Sogesa alla discarica di Grasciano, la protesta dei rifiuti si sposterà davanti ai Comuni
GIULIANOVA. «Siamo stanchi dell'indifferenza del Cirsu e dei sindaci dei Comuni soci, vogliamo il lavoro, altrimenti che falliscano pure»: la sopportazione degli ex dipendenti Sogesa, la società addetta alla raccolta e gestione dei rifiuti e fallita nel giugno 2012, è giunta al limite. Così i lavoratori ieri mattina sono tornati di nuovo a protestare in strada bloccando l'ingresso della discarica di Grasciano.
Gli operai lamentano la mancanza di certezze sul proprio futuro: dei 57 dipendenti (quasi tutti presenti ieri mattina durante la protesta) 39 potranno beneficiare della cassa integrazione fino a giugno, mentre per altri 18 il provvedimento è scaduto lo scorso dicembre. «Sogesa è morta, ma i dipendenti no!», dichiarano i lavoratori, che oggi continueranno a protestare e nei prossimi giorni compiranno invasioni pacifiche dei Comuni soci del Cirsu. «Come mai l’azienda Sogesa, diventata tutta pubblica, è stata fatta fallire?», chiedono gli operai a politici ed amministratori. «Il Cirsu non poteva farsi carico dei lavoratori? Come mai è stato bloccato tutto l’impianto? La piattaforma A, mediante opportuni interventi, non poteva continuare a produrre?». I lavoratori chiedono di sapere di chi sia la responsabilità della chiusura preventiva della vecchia discarica, nonostante potesse ancora accogliere 23.000 tonnellate di rifiuti e come mai Cirsu non sia ancora riuscito ad ottenere la titolarità giuridica del polo tecnologico (ancora in mano a Sogesa). «Il Cirsu ha predisposto un bando unico per la raccolta porta a porta, con un'attenzione particolare alla tutela dei lavoratori», affermano i dipendenti. «I sindaci non solo hanno disatteso il bando stesso, ma non hanno neanche osservato le prescrizioni riguardanti il mantenimento della forza lavoro ex Sogesa (ad esclusione di Giulianova, ndc). Inoltre, ci chiediamo se gli incarichi dati a ditte terze, per la gestione della raccolta, rispettino le disposizioni di legge». I lavoratori infine esortano amministratori e tecnici del Cirsu a valorizzare le risorse derivanti dai rifiuti e a tutelare i dipendenti: è stato anche chiesto un incontro tra sindacati, Comuni e Cirsu. Al fianco degli operai si schiera la Federazione della sinistra di Roseto, che ha deciso di presentare in Regione un'interrogazione sulla vicenda e definisce i lavoratori che protestano "eroi dei tempi moderni". «Sono all’incirca due anni che i lavoratori del consorzio sono fermi e in cassa integrazione», sostiene Marco Borgatti della FdS, «Ad oggi la situazione è immobile, gli impianti sono fermi e in malora, il commissariamento non ha dato risultati, i lavori per la discarica sono fermi e i lavoratori come sempre pagano lo scotto di una gestione fallimentare sulla loro pelle».
Sandro Petrongolo
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