Nuovo piano regolatore «Poco cemento e più verde»

Sant’Egidio, affidato l’incarico ai tecnici che avevano iniziato a stilarlo anni fa Romandini: «La nostra cittadina deve essere sempre più a misura d’uomo»
SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA. La crescita demografica che ha avuto Sant’Egidio alla Vibrata nel corso del tempo impone la revisione del piano regolatore fermo all’epoca dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco, Filippo Benucci. Il peimo cittadino attuale, Elicio Romandini, conta nel corso della sua amministrazione di portare la popolazione a 10mila abitanti potendo anche conseguire il titolo di città, e occorre che l’ente metta nuovamente mano allo strumento urbanistico per il quale ha anche partecipato ad un bando regionale per ottenere finanziamenti necessari allo studio. Il lavoro iniziato dal suo predecessore e poi rimasto fermo verrà ora proseguito.
«Abbiamo affidato agli stessi tecnici allora incaricati di redigere il piano regolatore per imprimere speditezza allo studio e alla revisione dell’assetto urbanistico santegidiese», afferma Romandini, «abbiamo avuto già un primo incontro e uno successivo ci sarà per iniziare a definire meglio i dettagli del lavoro da fare che sta seguendo con me il vicesindaco, Luigino Medori». Quest’ultimo, del resto, era assessore ai tempi delle amministrazioni Benucci e Ferri, ricoprendo proprio l’incarico all’urbanistica. Sant’Egidio sperimentò la formula dei contratti di quartiere capace di mettere in moto, in un periodo di economia più florida, progettualità di sviluppo urbano, ambientale e di recupero del patrimonio esistente come fu, ad esempio, dell’ex mattatoio comunale oggi sede provvisoria del Comune. Negli anni, però, la crisi economica ha deteriorato anche l’economia locale. Adesso è tempo di rimettere mano al Prg che «guarda alla salvaguardia del patrimonio storico delle frazioni e alla conservazione degli spazi verdi», commenta il sindaco, «perché la nostra cittadina sia sempre più a misura di uomo riservando spazi alla mobilità sostenibile. Vanno rivalorizzati il centro e le periferie, dando impulso al rilancio senza appesantire il territorio con la cementificazione selvaggia. Insomma, nelle nostre intenzioni, in accordo con l’intera maggioranza, occorre portare nuovamente all’attenzione le esigenze che provengono dal territorio armonizzandole con il territorio stesso. Questo è il lavoro che attende noi e i tecnici redattori del piano incaricati dello studio del prossimo strumento urbanistico», conclude Romandini.
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