Operai Atr, prima notte da accampati

Tutti intorno al fuoco. Ieri la beffa: una commessa Lamborghini arrivata tardi. E alla Ykk cercano alternative alla Turchia

COLONNELLA. Atr e Ykk sono diventate l’emblema della crisi che sta uccidendo il tessuto produttivo della Val Vibrata. Le due aziende, che distano pochi metri l’una dall’altra nella zona industriale di Colonnella, stanno vivendo situazioni diverse, ma entrambe specchio dei tempi.

Nel primo caso il commissario che negli ultimi anni ha gestito l’amministrazione straordinaria del gruppo industriale, Gennaro Terracciano, ha revocato l’affidamento ai due soci che il 14 dicembre 2011 hanno acquistato le aziende specializzate nella produzione in fibra di carbonio. Entro 10 giorni i capannoni devono essere sgomberati. E da mercoledì pomeriggio gli operai presidiano a oltranza i cancelli dell’azienda nella zona industriale di Valle Cupa. Hanno deciso di presidiare l’azienda giorno e notte. Si sono organizzati dormendo nelle auto e accendendo fuochi per ovviare al freddo della notte. Sono intenzionati a non mollare fino a quando non saranno sicuri di aver salvato il loro posto di lavoro. I dipendenti della Atr group, la srl creata dai due soci che l’hanno acquistata un anno fa, sono 82, ma ce ne sono 524 in cassa integrazione straordinaria, dipendenti delle società del fondatore Umberto Pierantozzi, che speravano di rientrare al lavoro.

La nuova proprietà avrebbe dovuto versare a metà ottobre più di 4 milioni, il saldo per l’acquisto degli stabilimenti di Colonnella. Ma i due soci, il vibratiano Primo Massi e il campano Valter Proietti si stanno separando. L’uno, si è offerto di acquisire le quote dell’altro, ma l’operazione non è andata in porto. Un ostacolo probabilmente è l’entità della somma da versare alla procedura e anche al socio per rilevare la quota. Finora la nuova proprietà ha versato 900mila euro. Massi e Proietti adesso perderanno non solo i 900mila euro ma anche il milione e mezzo di fideiussione versato per partecipare al bando di vendita.

Ieri è stata la giornata dei contatti. I sindacati hanno chiesto ai soci la documentazione per ricostruire gli ultimi sviluppi, compreso l’atto di revoca. E’ interessante capire se la decisione è stata indotta dal mancato versamento del saldo o se a non convincere è stato il possibile cambio dell’assetto societario.

Intanto ieri, il giorno dopo la revoca, è arrivato un gruppo della Lamborghini a Colonnella: era un appuntamento fissato da qualche giorno perchè l’azienda automobilistica è interessata ad affidare commesse all’Atr. E’ un rapporto storico: la Lamborghini ha a lungo prodotto a Colonnella, in un capannone dell’Atr preso in affitto. E una trentina di operai specializzati dell’Atr ora lavorano in Lamborghini. In attesa che il quadro si chiarisca, anche per le strategie dei due soci, che in teoria potrebbero continuare a produrre, anche se altrove, oggi si terrà un incontro fra il presidente della Provincia, Valter Catarra, e i sindacati.

Sul fronte della Ykk, l’aziedna della multinazionale giapponese che vuole licenziare 12 dei 47 operai, mercoledì si è svolto un incontro interlocutorio, in cui la Rsu ha parlato con la società specializzata in ricollocazione del personale, a cui si è rivolta l’azienda che a Colonnella produce bottoni. Quel che non convince i sindacati, tra l’altro, è la mancata disponibilità della Ykk ad avviare una cassa integrazione che accompagni il periodo in cui gli operai dovranno scegliere se andare a lavorare nello stabilimento in Turchia, imparando anche il turco o se seguire il percorso dell’azienda specializzata nella ricollocazione del personale. Entrambe sono opzioni proposte dalla multinazionale.

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