SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA

Ordinanza anti-abbaio: i padroni dei cani obbligati a fare corsi o adottare provvedimenti

Ma è subito polemica sui Social. Gli Animalisti: "Provvedimento senza senso, come vorrà gestire il sindaco il disturbo arrecato dai gatti con il loro miagolio notturno nella stagione degli amori?"

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA. Fa discutere l'ordinanza con la quale il sindaco di Sant’Egidio Elicio Romandini (nella foto in basso) obbliga i proprietari dei cani ad adottare misure, come corsi di addestramento, o dispositivi per evitare il prolungato e costante abbaiare dell’animale.
Nell’ordinanza viene spiegato che ci sono state lamentele da parte di alcuni residenti, rimostranze e reclami, e che ha la scopo di «diminuire l’inquinamento acustico ed evitare l’insorgere di patologie psicologiche nei residenti».

 

Tra le motivazioni, c’è quella che l’abbaiare dei cani può impedire il riposo delle persone nelle ore notturne nelle stagioni primaverili ed estive, quando in molti tengono le finestre socchiuse.

Parecchi dubbi e polemiche sui social. A cominciare da quelli espressi dal Movimento animalista Abruzzo. Il coordinatore Guido Mammarella parte dai mancati riferimento normativi dell'ordinanza e commenta: "Tralasciando le ingenue imprecisioni ed incongruità presenti nel testo del provvedimento (proprietari “a vario titolo”: chissà a che cosa pensasse l’estensore, forse che sussistono varie modalità di estrinsecazione del diritto di proprietà di un cane? Magari si voleva riferire al “possesso” a vario titolo, che è cosa nozione giuridica ben diversa…),  ciò che ci preme spiegare al sindaco è che non ha alcun senso pensare di condizionare un cane ad essere un animale “educato” fintanto che avrà proprietari maleducati ed irresponsabili, esattamente come avviene per i bambini che si comportano e si esprimono nelle stesse modalità nelle quali si comportano ed esprimono le loro figure genitoriali di riferimento. Un cane che abbaia costantemente ed incessantemente, specie nelle ore notturne, è infatti un cane che sta vivendo una situazione di disagio e sta chiedendo aiuto: magari è un cane lasciato da solo in un sito abbandonato, o richiuso fuori un balcone, o legato ad una catena, o affetto da patologie dolorose nell’assoluta indifferenza dei proprietari. Un cane non “disturba” a caso, non conosce la maleducazione tipica di noi umani, che magari gridiamo nelle ore di riposo, teniamo alto il volume delle tv, scorrazziamo con rumorosi motorini notte e giorno. Un ultimo dubbio ci pervade: come vorrà gestire il sindaco il disturbo arrecato dai gatti con il loro miagolio notturno nella stagione degli amori? Magari una nuova ordinanza che possa insegnare ai felini di accoppiarsi in modo silenzioso?".

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