Palazzo ducale preda dei piccioni

Atri, decine di volatili svolazzano e fanno i nidi nell’atrio. Muri e pavimenti sporchi di escrementi

ATRI. I piccioni assediano l'atrio del palazzo ducale di Atri e indisturbati fanno addirittura i nidi sopra i portoni d' ingresso degli uffici. Entrando nello storica sede istituzionale del Comune in piazza Duchi D'Acquaviva, che ospita le scuderie e il museo degli strumenti musicali, non si può non essere accerchiati da decine di volatili. Svolazzano da una parte all'altra del chiostro sporcando dappertutto.

Sostano indisturbati sul capo della statua del Beato Rodolfo Acquaviva d’Aragona e sui fari dell'illuminazione laterali. I piccioni amano sostare sopra le luci e sotto le pareti e amano anche lasciare tanti “ricordini” costellando di chiazze il pavimento. Sui punti luce sono stati sistemati a scopo deterrente, non i classici aghi di alluminio (che normalmente vengono installati sui cornicioni), ma dei posticci pezzi di ferro a corona messi come cappello ai fari. Ma non allontanano i piccioni, che continuano a zampettarci su. Sulla bacheca degli avvisi pubblici, proprio sopra lo stemma del Comune di Atri, c'è in evidenza una bella colata di escrementi secchi che scende sul vetro. Sui muri dell'atrio qualcuno ha cercato di nascondere lo sporco, buttandoci su dell'acqua.

A qualsiasi turista si rechi a visitare lo storico palazzo si presenta davanti agli occhi o dell'obiettivo della macchina fotografica un quadro di certo non edificante a cui si somma, purtroppo, anche il cattivo odore. Sulla sinistra dell’atrio c’è un vecchio pozzo diventato cestino per carte e mozziconi di sigarette, i marmi che lo circondano sono rotti in più punti ed un buco viene nascosto da un pezzo di pietra.

Alcuni cittadini protestamo e fanno notare: «Tra non molto le uova nei nidi dei piccioni si schiuderanno ed il numero di volatili aumenterà esponenzialmente, bisogna fare qualcosa e subito. Le città d'arte vanno preservate, in altre posti dove c'è lo stesso problema normalmente si chiamano ditte specializzate o si adottano rimedi efficaci , e non dei pezzi di ferro improvvisati».

Mesi fa sul precario stato di manutenzione del palazzo ducale intervenne l’assessore ai lavori pubblici Domenico Felicione, che puntò il dito contro i dirigenti dell'ufficio tecnico comunale. Affermava: «Della cura del patrimonio cittadino è incaricato il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, dove ci sono degli impiegati super pagati che devono svolgere il loro lavoro in sinergia con i vigili urbani». Poi era intervenuto, a smorzare i toni , direttamente il sindaco Gabriele Astolfi.

Domenico Forcella

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