Pannella in città tra caffé e politica per i suoi 84 anni

I leader radicale ha passato la mattinata in piazza Martiri «Che effetto mi fa tornare a Teramo? Non l’ho mai lasciata»
TERAMO. Ha rispolverato il suo dialetto teramano un po’ arrugginito, si è seduto ai tavoli del Caffè Grande Italia e, sotto ai portici del corso principale, ha “ricevuto” i suoi concittadini, gente normale, amici e politici. Marco Pannella è tornato a Teramo nel giorno del suo 84° compleanno, lì dove il 2 maggio 1930 è nato e dove ha mantenuto contatti e il ricordo ancora vivo, nonostante siano passati anni, di una presenza “ingombrante” e qualificante al tempo stesso, in consiglio comunale nei primi anni '90. «Che effetto mi fa tornare a Teramo? Ma io non l’ho mai lasciata», ha detto il leader radicale, in città soprattutto per riaccendere i riflettori sulla risoluzione del consiglio regionale d’Abruzzo_ proposta dal consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo _ che chiede di adottare un provvedimento di amnistia entro il 28 maggio. Saltando da una stretta di mano con il sindaco Maurizio Brucchi e i candidati Manola Di Pasquale e lo stesso Acerbo, a una telefonata con il governatore Gianni Chiodi, al ricordo dello zio Giacinto, cattolico risorgimentale, del ministro Remo Gaspari e del deputato teramano Antonio Tancredi. Accompagnato dal consigliere regionale Riccardo Chiavaroli (Fi) e dal referente teramano dei Radicali Vincenzo Di Nanna, il leader radicale ha ricevuto anche la telefonata di auguri del vescovo di Teramo, Michele Seccia, oltre alla stretta di mano di un candidato locale del Movimento 5 Stelle, al quale ha raccomandato di «non raccontarlo a Grillo, altrimenti ti caccia...».