Parte da Ari e da Alba il sogno rivoluzionario degli anarchici italiani

Un uomo e una donna abruzzesi coinvolti nel blitz anti anarchici che ha portato alll'arresto di 10 persone. L'uomo, Gabriele Fosco, è considerato uno degli ideologi del gruppo

ALBA ADRIATICA. Sono due gli abruzzesi arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli anarco-insurrezionalisti avviata dalla Procura di Perugia. Un uomo di Ari in provincia di Chieti e una donna di Alba Adriatica in provincia di Teramo.

I carabinieri dei Ros l’hanno arrestata ad Alba Adriatica, nella residenza dei genitori. Giulia Marziale, 34 anni, tra i dieci anarco insurrezionalisti fermati in tutta Italia, da dieci anni vive tra Terni e Perugia dove ha frequentato l’università. Ma spesso torna ad Alba. Per gli investigatori è parte integrante del gruppo: nella sua casa di Terni sono stati sequestrati molle, fili e bulbi di lampadine considerati utili per preparare plichi esplosivi da spedire per posta .

La donna è la figlia di Lanfraco Marziale e Miriam Bacà, due delle 78 persone che proprio qualche giorno fa sono state rinviate a giudizio per il caso dei permessi facili ai cinesi con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Dopo l’arresto è stata rinchiusa nel carcere teramano di Castrogno. L’interrogatorio di garanzia si svolgerà nei prossimi giorni, molto probabilmente per rogatoria.

Il fermo della Marziale riporta Teramo al centro della cronaca nazionale per inchieste legate all’esistenza di gruppi politici estremisti. Ad aprile, infatti, cinque ultrà teramani vennero arrestati per gli scontri politici avvenuti ad ottobre a Roma. I cinque, che nel corso del loro interrogatorio di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, sono entrati nell’infornata dei provvedimenti cautelari e perquisizioni che nel mese di aprile ha coinvolto 13 persone in tutta Italia.

A quattro di loro viene contestato di aver partecipato ad uno degli episodi più gravi della giornata degli scontri del 15 ottobre, ovvero l’assalto al bliandato dei carabinieri in piazza San Giovanni. Per loro le accuse sono resistenza pluriaggravata, devastazione e saccheggio: accuse che, se confermate in un eventuale processo, causerebbero condanne a 15 anni. Un’accusa a cui potrebbe aggiungersi anche quella di tentato omicidio. Nell’ordinanza, infatti, il gip descrivendo l’assalto al blindato, sottolinea come ad un certo punto esso si sia trasformato in aggressione fisica al carabiniere che lo guidava. Il militare è stato prima colpito con un palo e poi costretto ad abbandonare il mezzo dato alle fiamme.

L’altro abruzzese finito nell’inchiesta si chiama Stefano Gabriele Fosco, ha 50 anni. Fosco, residente ma molti anni a Pisa, è tra gli anarchici arrestati, è di Ari, paese dal quale è andato via molto giovane, ma dove ritorna periodicamente perché ha ancora alcuni parenti.

A gestire i siti su cui transitano secondo l'accusa,- documenti provenienti dal panoramaterroristico internazionale sarebbe Stefano Gabriele Fosco, definito punto di riferimento degli anarco-insurrezionalistiitaliani. Supportato da Elisa Di Bernardo.

Nel piccolo centro in provincia di Chieti è conosciuto anche per il suo modo di pensare anche se è considerato un tipo tranquillo. Risulta che abbia un conto corrente aperto alla Carichieti di Ari dove raccoglie fondi per aiutare i compagni anarchici. L'Iban può essere tranquillamente trovato su Internet. Ultimamente nel periodo di Pasqua sembra che una abitazione intestata a un parente sia stata perquisita dalla Digos.

Il fatto non è passato inosservato in paese. Tuttavia, a detta dei compaesani, Stefano Gabriele Fosco non ha mai creato problemi di nessun tipo in paese.

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