«Pazienti, ditemi i vostri problemi»

Asl, il manger si presenta alla città e lancia l’appello. Il sindaco lo invita in consiglio comunale

TERAMO. Il nuovo direttore generale della Asl si presenta alla città attraverso la sua prima conferenza stampa a Teramo. Paolo Rolleri stringe mani e dispensa sorrisi. Si dichiara tutto sommato schivo, ma annuncia che vuole comunque mantenere un filo diretto con cittadini e dipendenti Asl. E anche con i sindaci, alcuni dei quali avevano rapporti quantomeno conflittuali con il predecessore: «Sono abituato a sentire tutti e prendere quello che c’è di utile per i cittadini. Non ho alcuna resistenza a parlare con chi segnala un’esigenza reale». Perchè «l’obiettivo è la “presa in carico” del paziente».

Il manger genovese fa un bilancio del primo giro fra gli ospedali: «Ho trovato una buona sanità, certo la perfezione non è di questo mondo ma ho la sensazione di aver trovato persone competenti, preparate e motivate. Ha confermato l’impressione avuta quando ero advisor della Regione». Rolleri parla della sua decisione di accettare un lavoro a 600 chilometri di distanza da casa sua e dalla famiglia che adora (ha due figlie, di 6 e 10 anni) perchè «ho fiducia in Chiodi, non è facile trovare una persona come lui». Solo lui e Biasotti (l’ex presidente di centrodestra della Regione Liguria) «hanno saputo portare a casa un risultato».

E comunque Rolleri fa un ragionamento da manager: «Non sono teramano, non ho bisogno di questo lavoro. Voglio farlo bene, se vedo che non ci sono le condizioni me ne vado». Ma l’impressione è che non mollerà tanto facilmente: si sta già mettendo al lavoro su due problemi, strettamente concatenati, che affliggono la Asl di Teramo: le liste di attesa e la mobilità passiva, cioè l’esodo verso altre Asl. «Le cause sono molteplici», spiega, «una è la comodità: per un cittadino in una zona di confine è più facile andare a San Benedetto che a Teramo. Un’altra è l’opportunità: se il mio medico teramano mi dice vieni in casa di cura che ti opero io o vai in ospedale ma non so chi ti capita, voi che fareste? C’è poi la carenza di prestazioni del territorio: al riguardo devo far notare che c’è un po’ di esterofilia. Appena sono arrivato, ad esempio, mi hanno chiesto informazioni su un ortopedico ligure, non un luminare, mentre qui ci sono ortopedici dello stesso livello. Bisogna rendere accessibili le prestazioni, per questo sono utilissime le Uccp (i mini-ospedali, ndr) ma anche bisogna stringere accordi di confine (con le Marche, ndr) per regolamentare la scelta dei cittadini». Per la mobilità passiva Rolleri dice, fra l’altro, che «c’è un’area di contrazione in cardiochirurgia dopo che l’ex primario (Sandro Mazzola, ndr) è andato via ma gli operatori stanno lavorando bene e recuperando le fughe». Su questo argomento, peraltro, ieri in consiglio comunale il consigliere Milton Di Sabatino ha proposto di invitare il direttore generale per affrontare il tema, sollecitazione accolta dal sindaco Maurizio Brucchi.

Sulle scelte riguardo ai due suoi più stretti collaboratori, i direttori sanitario e amministrativo, non si sbottona: «la valutazione è in corso, in funzione dell’apporto che le persone danno al piano che mi sono dato. Non ci saranno pregiudizi, sarà una valutazione laica. Loro, peraltro, mi hanno fatto un’ottima impressione». (a.f.)

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