Pd, dimezzati i delegati al voto

Il ballottaggio anticipato a Domenica ma a scegliere fra Di Marco e Minosse saranno cento in meno

TERAMO. Sono 136 i delegati che eleggeranno il nuovo segretario provinciale del Pd. La commissione elettorale del partito ha concluso i calcoli per l'attribuzione dei seggi nell'assemblea dopo il voto congressuale di dieci giorni fa. I delegati chiamati a scegliere tra Gabriele Minosse e il renziano Vincenzo Di Marco, i due candidati più votati al primo turno, saranno circa cento in meno rispetto alle prime verifiche. Il taglio non è stato dettato da errori di calcolo ma da un'interpretazione del regolamento elettorale, fornita dal Pd a livello regionale.

L'altra novità sostanziale riguarda la data del ballottaggio. Il secondo turno è stato anticipato di una settimana, per cui si voterà domenica e non il 17 novembre come inizialmente previsto. Anche in questo caso non si è trattato di una decisione locale ma arrivata da Roma, vista la coincidenza con altre scadenze importanti per il partito. La sfida decisiva, dunque, è in programma tra tre giorni. La riduzione del numero dei delegati, che torneranno ad essere 232 dopo il ballottaggio con il reintegro dei circa cento che domenica non avranno diritto di voto, non cambia rispetto alle indicazioni di partenza. Minosse, sindaco di Cortino, è in vantaggio rispetto al proprio collega di Castellalto Di Marco. Nessuno dei due ha ottenuto la maggioranza assoluta al primo turno ma il gioco delle alleanze dovrebbe favorire il rappresentante dell'area montana che, nella consultazione di fine ottobre, ha ottenuto il più alto numero di delegati rispetto agli altri cinque concorrenti. A consentirgli di superare il 50% dei consensi assembleari sarà l'intesa con il sindaco di Mosciano Orazio Di Marcello, terzo in graduatoria tra gli aspiranti alla successione di Robert Verrocchio.

Con i suoi delegati, l'ex assessore provinciale potrà garantire la maggioranza a Minosse. Per Marco Citerei, assessore di Montorio e vicesegretario provinciale uscente, che nella tornata del 27 ottobre si è piazzato al quarto posto, l'assemblea non potrà risolversi solo in un confronto numerico. «La conta ci sarà», spiega, «ma subito dopo chi avrà l'incarico di segretario dovrà mostrare etica della responsabilità al di là dei convicimenti personali». Secondo lui servono risposte concrete che aprano il partito alla società. «Non si possono riproporre gli schemi del passato», evidenzia Citerei. «se continuiamo a parlare solo di cda e nomine, vuol dire che non abbiamo capito nulla». Nell'analisi dell'assessore montoriese sul primo turno del voto congressuale il Pd è come «una mela spaccata, tagliata in più fette». Il nuovo segretario, dunque, dovrà tenere insieme le diverse parti del frutto, puntando sui contenuti più che sulla distribuzione degli incarichi rispolverando il "manuale Cencelli". A detta dell'ex candidato alla segreteria, il partito ha bisogno di «alzare il livello del dibattito anche in vista dei prossimi importanti appuntamenti, a cominciare dalle candidature per la Regioni e dalle elezioni nei comuni». Citerei, con Mauro Scarpantonio, altro renziano in corsa al primo turno per la segreteria, domani alle 11 sarà al fianco di Di Marco, che nella sede provinciale del Pd illustrerà il proprio programma in vista del ballottaggio.

Gennaro Della Monica

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