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Peculato, chiesto il processo per un ex dirigente comunale

Sant’Omero, secondo l’accusa si sarebbe autoliquidato 16mila euro per diverse progettazioni di opere pubbliche. La Procura: «Avrebbe dovuto astenersi in quanto dipendente dell’ente»

SANT’OMERO. La Procura chiede il processo per l’ex dirigente dell’area tecnica del Comune di Sant’Omero, il 52enne Lodovico Emilio Serranò attualmente in servizio alla biblioteca comunale. L’accusa è quella di peculato: secondo il pm Davide Rosati l’uomo, negli anni in cui era dirigente dell’area tecnica, si sarebbe appropriato di oltre sedicimila euro liquidate in suo favore dal Comune per incarichi di progettazione e direzione lavori mentre – sempre per la Procura – si sarebbe dovuto astenere in quanto pubblico dipendente partecipante all’adozione di decisioni che coinvolgono i suoi interessi. Ora sarà un gup a decidere per il processo o per il non luogo a procedere.

Secondo il sostituto procuratore, il tecnico si sarebbe autoliquidato tra il 2011 e il 2014 diverse somme per un ammontare complessivo di quasi 16mila 500 euro per una serie di lavori pubblici i cui procedimenti amministrativi vennero dallo stesso tecnico curati e relativi a viabilità, scuole, impianti sportivi, pubblica illuminazione ed altro. Scrive il pm nella richiesta di rinvio a giudizio: «Si appropriava di somme di denaro non dovutegli per un ammontare complessivo di euro 16.452,51 liquidate in suo favore dal predetto Comune, omettendo di astenersi in quanto pubblico dipendente che partecipa all’adozione di decisioni o attività che coinvolgevano i propri interessi e in assenza della decisione da parte del segretario comunale, che avrebbe dovuto procedere alla valutazione delle attività svolte». In particolare la procura contesta 13 episodi con somme che variano da trecento a duemila euro.

L’inchiesta che ha portato all’apertura del fascicolo ha preso le mosse da un esposto inviato dalla stessa amministrazione di Sant’Omero alla Procura perché accertasse eventuali responsabilità per quegli atti. L’esposto non conteneva il nome del professionista ma si limitava ad elencare una serie di questioni dubbie che erano state rilevate. Il professionista, che ha sempre respinto le accuse, è assistito dall’avvocato Danilo Consorti.(d.p.)

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