Perde causa di lavoro e si vendica mettendo sui siti porno il numero della titolare

Una 40enne è accusata di diffamazione aggravata e revenge porn: ha pubblicato il recapito telefonico della donna che l’aveva licenziata e che, dopo “l’annuncio”, è stata subissata di chiamate
TERAMO. Il negozio per cui lavorava è stato chiuso, lei è stata licenziata, il suo ricorso al giudice respinto e la sua vendetta consumata sul web con il numero di telefono della ex datrice di lavoro pubblicato su alcuni siti porno. Ora lei, una quarantenne teramana, rischia di finire a processo con la pesante accusa di diffamazione aggravata. Questo perché sui social media l'offesa alla reputazione avviene con la comunicazione a più persone il che, così come la Cassazione ha ormai più volte stabilito, rende il reato più grave.
Ma alla donna viene contestato anche il Revenge porn che ha introdotto due fattispecie di reato diverse: la diffusione di immagini, video o altro a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone. In questo caso il numero di telefono. La Procura (pm titolare del fascicolo Greta Aloisi) ha fatto la richiesta di rinvio a giudizio e ora sarà il gup a stabilire se mandare l’indagata a processo o disporre il non luogo a procedere.
I fatti hanno la loro genesi in una vicenda di lavoro con la crisi post-pandemia che determina la chiusura dell’attività commerciale in una località vicina al capoluogo e di conseguenza il licenziamento delle tre dipendenti impiegate con vari turni. Tra queste la quarantenne che impugna il provvedimento del licenziamento davanti al giudice del lavoro. Il ricorso viene rigettato lasciando, evidentemente, una frattura insanabile tra dipendente ed ex datrice di lavoro che dopo qualche mese riceve alcune telefonate sospette.
Dall’altro capo, infatti, ci sono persone che le chiedono il costo di prestazioni sessuali. Inizialmente pensa a uno scherzo di pessimo gusto, a qualche goliardata di amici, ma le telefonate aumentano e a questo punto lei, con l’aiuto del marito, ci mette poco a scoprire quello che è successo. Ovvero che il suo numero di telefono è finito su una chat online di incontri a luci rosse.
A questo punto presenta la denuncia e le successive indagini accertano che il suo numero di telefono è comparso su alcuni siti che reclamizzano incontri sessuali a pagamento. Le successive indagini permettono di accertare che ad inserire quel numero telefonico è stata la ex dipendente finita sotto accusa per diffamazione e Revenge porn. Il prossimo passaggio sarà ora l’udienza preliminare con l’indagata che potrà presentare richiesta di riti alternativi e con la parte offesa che potrà costituirsi parte civile.
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