Pietracamela, slavina invade la pista blu a Prati di Tivo

Gli impianti erano chiusi per rischio valanghe. Il sindaco: «Quel versante va messo in sicurezza»

PIETRACAMELA. «Purtroppo i timori che mi hanno portato a prorogare la chiusura della stazione di Prati di Tivo per il rischio valanghe erano fondati e oggi (ieri, ndc) abbiamo evitato il peggio». Queste le parole del sindaco di Pietracamela Michele Petraccia riguardo alla caduta ieri mattina a Prati di Tivo di una slavina di medie dimensioni (35mila metri cubi di neve) che ha invaso la pista blu Calderotto non provocando danni a persone perché gli impianti erano chiusi. I possibili danni alle strutture sono ancora da verificare. La massa di neve si è staccata dallo stesso punto della montagna dove il 18 gennaio scorso si era verificata una slavina di grosse dimensioni che era arrivata a valle fino al residence Prati di Tivo, provocando una serie di danni alle unità immobiliari e fortunatamente non alle persone che non erano presenti.

«Ho già preso contatto con gli organi regionali perché è necessario mettere in sicurezza il versante del Corno Piccolo che domina Prati di Tivo e da dove si sono staccate le due slavine», ha concluso Petraccia, «per salvaguardare l'incolumità degli edifici, delle piste e degli impianti, ma soprattutto delle persone. Qualcosa in tal senso è già stato fatto, ma non basta e bisogna rendere la zona di massima sicurezza».

La decisione del sindaco di non far riaprire la stazione aveva provocato polemiche da parte di alcuni operatori del settore, ma Paolo Di Furia, presidente del consorzio che gestisce gli impianti, ha tenuto a precisare che «grazie al nostro sistema di vigilanza non avremmo comunque aperto gli impianti». (a.d.f.)

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