Prati di Tivo, montati gli Obelix antivalanghe 

Sono stati finanziati dalla Regione per un costo di un milione 200mila euro Il liquidatore Di Natale: «Adesso tutto il versante della montagna è in sicurezza» 

PIETRACAMELA. A Prati di Tivo è stato messo in sicurezza il versante del Corno Piccolo. Ieri, per tutta la giornata e nonostante non ci fosse la neve e gli impianti fossero chiusi, si è proceduto all’installazione e al collaudo degli esploditori antivalanga di ultima generazione “O’bellx”( noti come Obelix) che garantiranno la limitazione dei rischi per gli sciatori e i residenti.
Le dodici campane che provocano delle piccole esplosioni controllate che determinano lo slittamento delle masse nevose instabili al fine di prevenire la formazione di valanghe sono state posizionate, con l’ausilio di un elicottero che le ha prelevate dalla piazzetta della stazione sciistica, su piccole piattaforme a monte e potranno essere rimosse durante l’estate. Sono state altresì installate, in una struttura di comando nei locali della seggiovia quadriposto, le radio frequenze che permetteranno agli esperti valangologi di monitorare lo stato delle neve a monte.
Gli obelix autorizzati dall’Ente Parco, sono stati finanziati dalla Regione Abruzzo per l’importo di un milione e 200mila euro dai fondi Masterplan e acquistati dalla Provincia che è il soggetto attuatore del piano di sicurezza. Il versante del Corno Piccolo è la parte della stazione più a rischio valanghe. Nel gennaio 2017 una slavina di grandi entità che si staccò proprio da quella parte di montagna raggiunse il residence Prati di Tivo provocando ingenti danni. In quell’occasione, fortunatamente, nessun ferito perché la struttura era deserta. E pochi giorni più tardi un’altra valanga, di minore mole, invase le piste da sci che erano state chiuse insieme alla piazzetta con ordinanza del sindaco Michele Petraccia proprio per motivi di sicurezza.
«La stazione dei Prati è pronta e sicura», ha commentato il presidente della Provincia Diego Di Bonaventura, «in un anno e tre mesi abbiamo sistemato i quattro impianti con le manutenzioni ordinarie e straordinarie e i collaudi e ora abbiamo completato anche la messa in sicurezza. L’unico dispiacere è la mancanza della neve». «Finalmente con questo intervento abbiamo messo in sicurezza tutto il versante e anche l’incolumità degli esperti che non devono più recarsi a monte per il monitoraggio», ha aggiunto Gabriele Di Natale, liquidatore della Gran Sasso Teramano, la società proprietaria delle attrezzature in liquidazione, «andiamo avanti con i bandi per la vendita degli impianti e speriamo che riusciremo a risolvere la delicata situazione della società prima della prossima stagione invernale».
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