enti in disarmo

Provincia di Teramo, tagli agli stipendi dei dirigenti

Continuano le sforbiciate alle spese del presidente Di Sabatino. Via il portierato, le autorimesse e la vigilanza alle scuole

TERAMO. Continua la sforbiciata alle spese della Provincia. Il presidente Renzo Di Sabatino, dopo la sospensione del salario accessorio e il mancato rinnovo delle 47 posizioni organizzative al personale, ora avvia l’operazione-risparmio sui dirigenti. Un’operazione, in verità, iniziata già al momento del suo insediamento, con l’eliminazione della figura del direttore generale, del dirigente dei lavori pubblici e di due “ad interim” sottratte ai dirigenti Leo Di Liberatore e Piergiorgio Tittarelli.

Ma non basta: il taglio di 5 milioni 400mila euro di fondi statali previsto nel 2015 necessita, secondo Di Sabatino, di misure straordinarie. «Lavoriamo perchè alcune risorse in futuro possano essere liberate e destinate ad alcuni servizi», dichiara il presidente. E quindi un altro taglio toccherà ai dirigenti. Se finora la precedente sforbiciata aveva fatto risparmiare 180mila euro, ora Di Sabatino si prefigge di arrivare a 250mila. «L’obiettivo», conferma, «è di arrivare a ridurre le posizioni dirigenziali (una voce del salario insieme allo stipendio base e al salario di risultato, ndr) del 50%. Ho stima dei dirigenti e so che capiranno che viviamo una situazione di difficoltà». La spesa per le posizioni dirigenziali attualmente è di 450 euro che diminuirà, secondo le intenzioni di Di Sabatino, prima di marzo, rifacendo la cosiddetta “pesatura delle posizioni”.

Ma ancora non basta. «E’ una situazione eccezionale», ribadisce Di Sabatino, «è tale che rischiamo di non garantire servizi per il taglio del personale e del salario accessorio, ma anche di non poter provvedere a servizi in cui l’impiego di personale è basso, ma prevedono altre spese come il trasporto degli studenti disabili per le scuole secondarie o il riscaldamento nelle scuole». Quindi bandite una serie di spese. L’elenco è lunghissimo: si va dall’affitto di un’autorimessa a Castelnuovo (14.300 euro) ai posti auto nel megaparcheggio di San Gabriele (5mila), da alcuni capannoni usati per rimesse dei mezzi in vari posti della provincia, ai locali dove c’era il centro per l’impiego di Teramo ead alcune aule a Roseto per una scuola superiore. Ma anche sono stati tagliati i servizi di portierato nella sede di via Milli, che ora viene svolto dagli autisti (15mila euro), il service della sala polifunzionale di via Comi (47mila euro), la vigilanza nelle scuole (48mila), i gettoni di presenza della Sup (7mila). Risparmi anche abolendo una serie di consulenze (30mila), ridiscutendo il contratto della telefonia (23mila) e procedendo ad eliminare la dirigenza dell’Agena (30mila euro), per i cui uffici è stato già disposto il trasferimento in locali dell’ente a piazza Garibaldi (25mila euro) disdiscendo l’affitto.

Menzione a parte per il palazzo di proprietà della Provincia in via Trento e Trieste a Teramo: è in corso una trattativa con le Acli, che finora hanno avuto in affitto a 1.100 euro all’anno i tre appartamenti su tre diversi livelli. L’obiettivo è arrivare a mille euro di affitto mensile per un solo piano, mentre rimangono nella disponbiilità della Provincia (c’è già il centro antiviolenza La Fenice) il pianterreno e il terzo piano. Un’operazione di rivisitazione radicale di tutte le spese – dal valore di più di un milione di euro – svolta da tutto l’ufficio di staff, a cominciare dal capo di gabinetto Lunella Cerquoni e dalla dottoressa Anna Catenaro. (a.f.)