I sindaci Domenico Piccioni, Massimo Vagnoni e Camillo D’Angelo

TERAMO

Provincia, urne aperte per il presidente. Si vota fino alle 20

Sfida a tre tra i sindaci di Tortoreto Domenico Piccioni, Martinsicuro Massimo Vagnoni e Valle Castellana Camillo D’Angelo

TERAMO Urne aperte in Provincia per eleggere il nuovo presidente. Si vota dalle 8 alle 20, nella sede dell’amministrazione in via Milli, nella consultazione di secondo livello che coinvolge gli amministratori. Sono 613, tra sindaci e consiglieri comunali, gli elettori chiamati a scegliere uno dei tre candidati in corsa.

A contendersi la successione a Diego Di Bonaventura, arrivato alla scadenza naturale del mandato, saranno i primi cittadini di Tortoreto Domenico Piccioni, Martinsicuro Massimo Vagnoni e Valle Castellana Camillo D’Angelo. La sfida sarà quindi tra due sindaci della stessa area politica e geografica, la costa vibratiana espressione del centrodestra, e un amministratore della montagna, di matrice civica ma proveniente dal centrosinistra.

Questo schieramento non ha messo in campo un proprio candidato unitario, per cui gli elettori faranno scelte diversificate. Il Pd ha stretto un patto con Fratelli d’Italia, Azione e l’area che fa capo a Paolo Gatti per sostenere Piccioni, ma sono diverse le defezioni annunciate, con consiglieri e sindaci Dem pronti a sostenere uno degli altri due contendenti.

Vagnoni può contare sul sostegno ufficiale di Lega e Forza Italia, ma raccoglierà voti anche in area centrosinistra sia in Vibrata che a Teramo. A sostegno di D’Angelo si è pronunciata Italia Viva e a questa dovrebbero affiancarsi nel voto in favore del sindaco di Valle Castellana anche amministratori di estrazione civica e del centrosinistra. Ogni amministratore può esprimere una sola preferenza che però avrà un peso diverso. Questo sarà infatti maggiore per i Comuni più grandi. Nel calcolo del cosiddetto voto ponderato, dunque, Teramo avrà l’incidenza più marcata, mentre ai centri minori è attribuito un impatto più contenuto.

Lo spoglio è previsto subito dopo la conclusione delle operazioni di voto, per cui l’esito della consultazione si avrà già nel corso della serata. Il nuovo presidente resterà in carica per quattro anni. (g.d.m.)