tortoreto

Ragazza dilaniata a Chi l’ha visto? Il padre: «Chi sa qualcosa parli»

La famiglia di Giulia non crede all’ipotesi del suicidio e chiede ai testimoni di farsi avanti. Il papà: «Aiutatemi a capire la verità». La sorella maggiore: «Doveva venire a Londra, era contenta»

TORTORETO. La voce rotta del padre di Giulia dà la misura delle ore di angoscia che la famiglia vive dalla notte fra il 31 agosto e il 1° settembre. L'uomo ieri sera, dalle telecamere di "Chi l'ha visto?" ha lanciato un appello a chiunque possa fargli capire perchè la figlia è morta, quella notte, sull’A14.

«Se qualcuno ha visto qualcosa di strano, dei movimenti particolari, dei litigi, mi aiuti a capire la verità». Poi la commozione prende il sopravvento. Una scena toccante anche per Veronica Briganti, l'inviata della trasmissione di Raitre che ha trascorso un giorno intero a Tortoreto, per cercare di ricostruire le ultime ore della ragazza che il 1° settembre avrebbe compiuto 19 anni.Ma del suo compleanno Giulia ha vissuto a malapena qualche ora, forse qualche minuto, poi è precipitata dal cavalcavia sovrastante l'A14 e il suo corpo è stato straziato da auto e camion.

leggi anche: Tortoreto, ragazza dilaniata, si indaga per istigazione al suicidio La procura ha sentito decine di testimoni per ricostruire le sue ultime ore di vita Imminenti i risultati dell’esame del Dna, subito dopo sarà fatta l’autopsia

La trasmissione condotta da Federica Sciarelli ha ricostruito i movimenti di Giulia Di Sabatino, raccogliendo la testimonianza del padre Luciano, che ha una tabaccheria a Tortoreto alto. Ma ha ricostruito anche sentimenti e progetti di Giulia, con la sorella maggiore Vanessa, che vive a Londra e che è subito tornata a Tortoreto.

Nè il padre nè la sorella credono alla tesi del suicidio. «Era contenta, voleva venire a Londra a studiare inglese, sarebbe dovuta partire il 3 ottobre», racconta Vanessa alle telecamere, «era piena di vita e progetti».

Il padre fa notare poi che la 19enne «ha fatto un percorso che non era abituale, non conosceva quel posto, qualcosa non quadra. Una persona che vive vicino a quel cavalcavia ha detto di aver visto una Panda rossa con due giovani che litigavano e di aver visto l'auto che ripartiva velocemente». Il padre pensa che «ci sia stata la collaborazione di qualcuno» e per questo nuove testimonianze sarebbero preziose. In effetti gli inquirenti avrebbero già rintracciato un ragazzo che su una Panda ha dato un passaggio a Giulia, ma non sarebbe emerso un suo coinvolgimento nella tragica fine della ragazza.

La sorella, a questo riguardo, dà un altro elemento: «Ho visto sul suo profilo Facebook che qualcuno ha scritto proprio quella sera: “E’ stato un piacere darti un passaggio, buonanotte fiorellino”». E l’avrebbe lasciata molto prima del cavalcavia.

I punti oscuri, dunque, sono tanti. Più chiara invece è la prima parte della serata, quella in cui Giulia smonta dal turno al ristorante, dove faceva la cameriera, e torna di corsa a casa, dove lascia tutto: lo stipendio appena preso, la borsa, il cellulare. E scappa fuori tanto in fretta che i genitori lì per lì non realizzano. Ma dopo una decina di minuti la madre la va a cercare al lavoro, inutilmente. Poi il padre prende il motorino e la cerca dappetutto, a lungo e senza esito. Ma a quel punto forse Giulia aveva già dato l’addio alla vita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA