Ricatti a negozianti, rom in cella

Chiedeva 200 euro con le minacce. Il magistrato deve convincere le vittime a denunciarlo

GIULIANOVA. Per mesi ha terrorizzato numerosi esercenti della costa teramana esigendo del denaro, ieri è stato arrestato in seguito alle testimonianze fornite da alcuni negozianti: si tratta di Anacleto Di Giorgio, rom 38enne di Giulianova da tempo noto alle forze dell'ordine per numerosi reati e già condannato ben 37 volte.

Non è stato facile arrivare all'arresto di Di Giorgio. I carabinieri della compagnia locale, guidati dal capitano Luigi Dellegrazie, hanno dovuto lavorare molto per convincere le vittime delle estorsioni a confessare e vincere l'omertà e la paura da cui erano sopraffatte. Le ripetute minacce ricevute dal rom avevano infatti indotto i commercianti a chiudersi nel silenzio, costringendo i militari ad operare in un ambiente ostile. Le vittime di strozzinaggio, in seguito alla concessione forzata di denaro (ogni volta 100-200 euro), erano solite denunciare l'accaduto ai carabinieri, ma senza dare alcun riferimento utile sull'identità dell'estorsore.

L'arresto di Di Giorgio, eseguito in seguito all'ordinanza emessa nella giornata di ieri dal gip Giovanni De Rensis, si è reso possibile, in particolare, grazie ad accertamenti su tre negozi di Giulianova. I titolari, costretti ripetutamente a cedere del denaro all'uomo, si sono rivolti ai carabinieri nel mese di febbraio. Ma, intimoriti dalle minacce subite, non volevano formalizzare la denuncia nei confronti del rom. Così il pm Stefano Giovagnoni, dietro segnalazione dei carabinieri, ha posto gli esercenti di fronte ad un bivio: o rischiare di essere accusati di favoreggiamento e procurato allarme, oppure confermare le annotazioni di servizio effettuate dai militari di Giulianova. Di Giorgio è stato quindi arrestato ieri pomeriggio, in prossimità della sua abitazione.

«Per lungo tempo i carabinieri hanno acquisito informazioni su Di Giorgio e hanno fatto annotazioni di servizio, consegnate alla Procura», dichiara Dellegrazie, «ma l'Arma ha dovuto operare da sola e su propria iniziativa, scontrandosi con un muro di silenzio e di omertà. E' la cultura della paura a mantenere tali soggetti criminali e che ha consentito al rom arrestato di diventare una vera emergenza criminale. Quando ciò cambierà, quando questo atteggiamento verrà sconfitto, Giulianova potrà cambiare in meglio ed essere più libera». Da anni il nome di Anacleto Di Giorgio è noto alle cronache: il rom è stato spesso protagonista di episodi di estorsione. Nel 2010 era stato arrestato con l'accusa di aver ricattato un consulente del lavoro della Val Vibrata che frequentava un transessuale, ma il giudice lo aveva assolto. Nel 2011 il rom era stato arrestato poichè, usando minacce, aveva chiesto la consegna di 500 euro a un commerciante di Tortoreto: l'uomo aveva denunciato l'accaduto ai carabinieri, che avevano arrestato DiGiorgio in flagranza di reato. Sempre nel 2011, Di Giorgio è stato denunciato ben 13 volte per guida senza patente: in una di tali occasioni, è stato denunciato anche per minacce a pubblico ufficiale, ricettazione e danneggiamento d'auto.

Sandro Petrongolo

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