Rifiuti, emergenza finita dopo la minaccia

I 130 operai rischiano la precettazione: tornano a lavorare senza l'ultimo stipendio

GIULIANOVA. Ore 16:30, stop all'emergenza rifiuti: i dipendenti Sogesa bloccano la protesta e riprendono la raccolta dell'immondizia per rispetto dei cittadini e sotto la minaccia di denunce. E' quanto accaduto nel pomeriggio di ieri.

Quando, dopo una riunione tra la società ed i lavoratori, i 130 operai hanno deciso di riavviare il servizio per solidarietà nei confronti dei tanti cittadini colpiti dall'alluvione, ma anche perché si è profilato il rischio della precettazione, per la quale i lavoratori avrebbero dovuto rispondere penalmente per la mancata operatività.

Gli operatori hanno quindi deciso di uscire immediatamente con i mezzi della Sogesa e raccogliere quanti più rifiuti possibili, prima di ricominciare regolarmente, a partire da domani mattina.

La decisione costituisce di fatto una tregua per l'emergenza rifiuti che da giovedì stava investendo i sei comuni aderenti al Cirsu: fino a ieri mattina era possibile ammirare buste di rifiuti per strada e cassonetti colmi d'immondizia, conseguenza di tre giornate di protesta, indetta dagli operatori Sogesa, per contestare la mancata liquidazione degli stipendi degli ultimi mesi, nonostante la mensilità almeno di gennaio fosse stata corrisposta venerdì. Ai mucchi di buste si sono aggiunti, a causa dell'alluvione, cumuli di mobili ed oggetti rovinati dall'acqua, contenuti in seminterrati allagati. «La società ed i sindaci fanno la voce grossa con i deboli, minacciano i lavoratori che sono nel giusto e rivendicano chiarezza sul pagamento degli stipendi di febbraio e delle indennità del 2010», ha affermato Domenico Daniele, rappresentante della Rsu. «Sospendiamo la protesta per rispetto verso i cittadini, loro non c'entrano, ma consigliamo ai veri responsabili dell'emergenza di pagare quanto dovuto».

«La protesta continua in altre forme, riprendiamo la raccolta per senso di responsabilità», ha aggiunto Amedeo Marcattili della Cgil, «ma chi non rispetta le regole è la società». Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere provinciale Flaviano Montebello, il quale ha puntato il dito contro i sindaci di Giulianova e Roseto: «Hanno procurato la crisi economica del Cirsu, rispettino gli impegni sempre assunti e mai mantenuti di versare i soldi dovuti».

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