Riprendono le ricerche di Giorgio Lanciotti: è disperso sul Gran Sasso da 9 mesi

La vicenda del 35enne rosetano torna alla ribalta della cronaca. L’alpinista Iannetti e un gruppo di scalatori riprenderanno dalla prossima settimana le perlustrazioni sul Corno Grande
ROSETO. Si riparte, senza indugi né dubbi. Per il decano delle guide alpine teramane Pasquale Iannetti e non solo per lui, Giorgio Lanciotti è ancora sul Gran Sasso. La convinzione di ritrovarne il corpo è così forte da spingere Iannetti e un gruppo di esperti escursionisti a riprendere dalla prossima settimana le ricerche del 35enne rosetano, ma residente a Pineto, scomparso il 21 settembre scorso dopo aver raggiunto la vetta del Corno Grande.
A rilanciare l’iniziativa è proprio Iannetti che già aveva organizzato ricerche sospese a novembre con l’arrivo dell’inverno. Ora che le condizioni meteo lo consentono, la guida e la sua squadra sono pronte a riprendere da dove avevano lasciato. «Appena c’è la disponibilità di alpinisti esperti ripartiremo», spiega Iannetti, «la ricerca viene fatta in due modi: una dal basso e una dall’alto. Quest’ultima è la prima che si fa, si scende dall’alto con due corde doppie e basta, tecnicamente è una discesa che si fa con le corde e in sicurezza. L’operazione comporta molto lavoro. Qualora con questo tentativo non trovassimo nulla, se si arriva intorno a 250 metri dalla vetta, da quel momento in poi iniziano le pareti verticali e allora a quel punto parte il secondo progetto, cioè quello di salire dal basso. Un’operazione che faranno tre cordate e saliranno tre vie importanti e molto difficili». Si tratta appunto di un'iniziativa volontaria, ma Iannetti chiarisce di essere «perfettamente in sintonia» con la famiglia Lanciotti. «Credo che per la prossima settimana saremo già operativi», sottolinea, «saremo 10 o 12 persone che inizieremo la ricerca dall'alto».
Nei mesi scorsi si erano rincorse anche alcune voci di una possibile fuga di Lanciotti e recentemente sulla propria pagina social la trasmissione televisiva Rai “Chi l'ha visto?” aveva riportato l’attenzione proprio sul caso dell’escursionista scomparso.
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