Roseto e Giulianova, divieto di balneazione nelle spiagge premiate con la Bandiera Blu

L’Arta rileva troppi colibatteri alle foci del Borsacchio e del Salinello, torna l’incubo inquinamento

ROSETO. L’estate comincia con un doppio divieto di balneazione in mare a causa dell’acqua inquinata. E tutto questo a 48 ore dalla cerimonia di consegna della Bandiera blu. I divieti hanno colpito ieri Roseto e la vicina Giulianova. Nel primo caso, si ripete, quindi, quanto già accaduto per ben due volte la scorsa stagione estiva, anche se in quel caso i periodi erano molto più ‘caldi’ visto che si trattava di luglio e agosto. È stata l’Arta Abruzzo a comunicare ai Comuni di Roseto e Giulianova il superamento di alcuni parametri relativi alla balneabilità delle acque; in particolare evidenziando risultati microbiologici non conformi a causa della presenza di escherichia-coli e di enterococchi intestinali.

IL CASO A ROSETO. Il sindaco di Roseto Enio Pavone ha subito emesso un’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione del tratto di mare di fronte la Via del Mare, a Cologna Spiaggia, e la foce del torrente Borsacchio (50 metri a nord e 50 metri a sud), dove sono stati immediatamente installati degli appositi cartelli. «La necessità di interdire la balneazione si pone a salvaguardia della salute pubblica, a titolo temporaneo e cautelativo», si legge nel testo dell’ordinanza, «in attesa delle risultanze di nuove analisi, a tutta l’acqua di balneazione di pertinenza dei due punti di monitoraggio individuati». Intanto l’Arta fa sapere che i risultati dei nuovi prelievi, effettuati mercoledì, saranno resi noti al Comune il prima possibile. La notizia ha monopolizzato il web, dove si sono accavallati i commenti sulla vicenda. «Ormai Roseto è vittima ricorrente di questi episodi», sottolinea Marco Borgatti, esponente della locale Federazione di sinistra «nel corso degli anni gli eventi simili sono stati una costante e hanno causato un danno incredibile all’immagine della nostra città. Il problema ormai è strutturale: il sindaco non può più appellarsi a episodi sporadici». In molti hanno ricordato quanto si è verificato appena qualche giorno fa, e cioè la strana schiuma che fuoriusciva dai canali di scolo delle acque bianche, le cui immagini hanno fatto il giro della rete. In quel caso l’assessore comunale all’ambiente, Fabrizio Fornaciari, ha tranquillizzato l’opinione pubblica spiegando che si trattava semplicemente della schiuma prodotta dal mare mosso.

Ad ogni modo la situazione è molto più complessa, come sanno benissimo i rosetani che abitano in prossimità dei punti ‘deboli’ della condotta fognaria cittadina, dove la puzza lascia poco margine all’interpretazione. Infatti il primo problema, peraltro riconosciuto da molti amministratori comunali, riguarda l’inadeguatezza della rete, soprattutto durante i periodi di aumento della popolazione, come d’estate o in concomitanza di eventi che fanno affluire a Roseto migliaia di spettatori. Stesso discorso per i depuratori, la cui capacità viene messa a dura prova durante l’estate e non è affatto raro che i liquami in entrata vengano fatti defluire nei fiumi, quindi in mare, senza un’adeguata depurazione.

IL CASO GIULIANOVA. Il prelievo dell'Arta è del 13 maggio. E ieri la dirigente Maria Angela Mastropietro ha firmato l’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione alla foce del Salinello.

«Mi sorprende il fatto - dichiara il sindaco Francesco Mastromauro - che i prelievi abbiano indicato una situazione di non balneabilità, peraltro riscontrata anche a Roseto Bisogna capire cosa abbia determinato il superamento dei parametri in quel tratto di mare posto che, sinora, i risultati hanno sempre indicato la perfetta balneabilità delle acque. Dico questo sulla base dei risultati del 15 aprile scorso e di quanto dichiarato dalla Regione due mesi fa, l'11 marzo, che ha attestato, sulla scorta delle analisi effettuate dall'Arta, l’eccellente qualità delle acque di balneazione anche in quel tratto. Ad ogni modo - prosegue il primo cittadino - attendiamo i risultati delle ultime analisi eseguite dall'Arta per poter eventualmente procedere alla revoca dell'ordinanza temporanea di non balneabilità. Il fatto che il superamento dei parametri sia avvenuto in prossimità della foce del fiume potrebbe non essere casuale. Chiederemo alle autorità competenti di effettuare controlli rigorosi proprio sulle acque del Salinello».(f.ce.)