Roseto, il falco ferito è guarito: eccolo che torna a volare / Foto

I soccorritori delle Acli l’hanno curato per tre giorni dopo lo schianto mentre cacciava degli storni

ROSETO. È stato liberato ieri mattina il falco ferito, un esemplare maschio della specie ‘pellegrino’, caduto nel cortile del centro sociale di Roseto. A prestagli le prime cure ci aveva pensato Sergio Petrella - presidente dell’associazione ‘Unione sportiva Acli Teramo’, la società che ha in gestione la struttura rosetana - il quale si è ritrovato a essere un involontario testimone di un attacco del falco nei confronti di uno storno, finito male per entrambi.

E dallo stesso cortile dove si era schiantato tre giorni fa, gli anziani che lo avevano adottato hanno voluto che il rapace tornasse a volare libero nel cielo, come poi è avvenuto. Ma prima i suoi temporanei custodi, i quali lo hanno assistito per tutto il tempo della sua degenza, hanno voluto che il falco si rifocillasse affinché tornasse completamente in forze. «Ho girato per ore tutta la città alla ricerca di questo», dice Marcello Di Marco, uno dei soci del centro, mostrando uno storno trovato per strada morto «perché è l’unico cibo che il nostro falco gradisce». In effetti quando l’uccello morto è stato messo nella gabbia del rapace, quest’ultimo ha iniziato a mangiarlo con molta voracità. Con un po’ di malinconia, gli anziani hanno quindi assistito alle operazioni di rilascio, condotte con molta attenzione da Petrella. Il problema maggiore, infatti, era che l’animale potesse ferirsi le ali dimenandosi nella piccola gabbia dove è rimasto per la sua convalescenza. «Avevo ordinato una gabbia più grande» dice Petrella «che mi avrebbero consegnato questa mattina (ieri per chi legge, ndc), ma ora non serve più perché tra qualche minuto lo liberiamo». In effetti le condizioni del rapace sono migliorate a vista d’occhio, ieri era pronto a spiccare il volo. Un paio di guanti pesanti per evitare ulteriori e dolore beccate sulle mani, quindi Petrella ha afferrato delicatamente l’animale e lo ha rilasciato. Due colpi d’ala e il falco è scomparso all’orizzonte. Ma prima si è fermato poco lontano tra i rami di un grosso albero, quasi a voler ringraziare dall’alto gli anziani che gli hanno salvato la vita e ridonato la libertà. (f.ce)

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