aziende in crisi

Roseto, parte il piano di salvataggio per Quartiglia

Il gruppo è stato ammesso al concordato preventivo in continuità. In 5 anni previsto il pagamento di parte dei 50 milioni di debiti. Il presidente annuncia: punteremo sul canali alternativi come la vendita sul web

ROSETO. Un primo, decisivo, passo verso il salvataggio del gruppo Quartiglia. Martedì scorso il secondo gruppo in Italia specializzato in prodotti per la ristorazione è stato ammesso al concordato preventivo. La decisione segue a una procedura avviata dall’azienda ai primi di marzo del 2014, quando presentò in tribunale una domanda di pre-concordato in continuità. Seguì, qualche mese dopo, la presentazione di una corposa documentazione, necessaria per la valutazione dell’ammissione al concordato.

All’epoca vennero nominati pre-commissari giudiziali l’avvocato teramano Carlo Del Torto e il commercialista rosetano Massimo Dell’Orletta. I due professionisti sono stati confermati anche in questa seconda, decisiva, fase della procedura. I commissari hanno studiato a fondo i conti del gruppo, verificando la possibilità di soddisfare le somme vantate dai creditori. In generale il monte debitorio si aggira sui 50 milioni di euro. E secondo il piano concordatario i dipendenti e gli ex verranno pagati integralmente. Verranno pagati integralmente i creditori prededucibili, i privilegiati e l’Iva, mentre è previsto un pagamento al 6% dei chirografari. Il piano si dovrebbe estendere su un arco temporale di 5 anni, al termine dei quali si dovrebbe arrivare alla sdebitazione di tutte le società che fanno capo al gruppo

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. Infatti il gruppo di Santa Lucia di Roseto è attualmente articolato nella Quartiglia sas, che ha le funzioni di capogruppo, e poi nella Quartiglia spa, Quartiglia immobiliare, Linea Cash srl, Sal srl, Nuova America srl, Carne ittici per catering srl, Food on the road srl. Il piano concordatario sarà sottoposto al vaglio dei creditori nell’adunanza che si terrà in tribunale il 23 giugno, quando sarà sottoposto a votazione. Ma in effetti il salvataggio del gruppo che da trent’anni opera nella distribuzione alimentare (ma anche di attrezzature) per il food service, in questo anno di pre concordato ha già dato qualche effetto. Il gruppo ha deciso di abbandonare alcuni mercati che si sono rivelati anti-economici, come quello nel Nord Italia e in Sicilia e ha deciso di accorpare alcune strutture, riducendo il numero di piattaforme. Nella piattaforma logistica di Colleranesco si concentrerà ancor di più la parte logistico-distributiva, affiancata da un laboratorio e centro di formazione per chef. Il rilancio del gruppo consentirà comunque di mantenere intatto il know-how nella selezione dei prodotti alimentari acquisito negli anni dalla Quartiglia.

«La distribuzione dei nostri prodotti», precisa il patron gel gruppo, Alessandro Quartiglia, «si sta orientando anche verso canali alternativi quali la vendita sul web e l’utilizzazione di tecniche all’avanguardia per la preparazione di prodotti da riattivare, in atmosfera modificata e che possono essere facilmente consegnati ovunque utilizzando speciali confezioni brevettate». L’imprenditore, che è stato anche presidente del Giulianova calcio ai tempi d’oro della società giallorossa, per dare più forza alla proposta di concordato e garantire il suo adempimento, ha dato in garanzia anche alcuni beni immobili personali. Questo, oltre ai flussi di cassa derivanti dall’attività (che già nell’anno appena trascorso ha prodotto interessanti ricavi) dovrebbe portare al soddisfacimento dei creditori nelle proporzioni indicate dal piano.

Fra le nuove strategie individuate dal gruppo – che attualmente conta 80 dipendenti, dopo una cura dimagrante fatta di prepensionamenti e dimissioni volontarie, che lavorano a orario ridotto – ci sono infine due progetti. Uno è il Quartiglia Go che grazie a una scatola brevettata che mantiene la catena del freddo per 48 ore consente consegne con corriere espresso, rendendo possibile l’accorpamento delle più costose piattaforme logistiche. L’altro riguarda una strada già battuta da Quartiglia, cioè la valorizzazione delle produzioni tipiche locali, valorizzando i piccoli produttori.