Roseto, trovato morto albergatore di 39 anni

Giacomo Edoardo Malignano Stuart era nel resort Villa Rosella dove abitava: si sospetta l'overdose. Disposta l'autopsia

ROSETO. Quando lo hanno trovato privo di vita in un appartamento del resort di Roseto di sua proprietà era morto già da alcune ore. Nella sua stanza i carabinieri hanno trovato un piccolo quantitativo di sostanze stupefacenti ed è per questo che si sospetta che sia stata un’overdose a causare la morte di Giacomo Edoardo Malignano Stuart, albergatore di 39 anni che gestiva il resort Villa Rosella, la struttura turistica di famiglia che lui aveva allestito alcuni anni fa nella zona nord di Roseto, ai piedi della collina che guarda la riserva naturale del Borsacchio. Viveva da solo e sono stati i familiari a trovarlo ieri mattina – il padre è il noto avvocato teramano Giuseppe Malignano Stuart – perché, come spesso facevano la domenica, pranzavano insieme. Sul posto è arrivata anche un’ambulanza del 118, ma i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso che risaliva ad alcune ore prima. I carabinieri, diretti dal maggiore Vincenzo Marzo, comandante della compagnia di Giulianova, hanno informato subito il sostituto procuratore di turno che ha disposto l’autopsia per stabilire le cause della morte dell’albergatore e accertare se effettivamente sia stata un’overdose a stroncarlo. Sembra che il 39enne fosse un consumatore occasionale di stupefacenti e che forse proprio per questo motivo possa avere avuto una reazione fisica molto violenta. Si tratta, comunque, soltanto di prime ipotesi che solo l’autopsia e il prosieguo delle indagini potranno chiarire.
La notizia della scomparsa ha destato una profonda commozione ma anche una forte incredulità. Giacomo Malignano Stuart viene descritto da chi lo conosceva come una persona riflessiva, socievole e molto colta. Laureato a pieni voti in filosofia, amava molto leggere, ma la sua più grande passione era il mare. Esperto velista aveva percorso in lungo e in largo il Mediterraneo e quando gli era possibile veleggiava anche sugli oceani. «Appena poteva scappava in mare», racconta Leonardo Faccenda, un amico di vecchia data che ha collaborato con lui nell’allestimento del resort, «il mare era la sua passione, la sua vita. A volte prendeva l’aereo e andava a veleggiare sul Pacifico, ed era stato anche sull’Atlantico». Era sempre in giro, ma negli ultimi anni trascorreva più tempo a Roseto per gestire il resort, un’attività che gli dava molte soddisfazioni. «Ma non vedeva l’ora», aggiunge l’amico, «che finisse la stagione estiva per dedicarsi alla sua passione per il mare e la vela».
(ha collaborato
Luca Venanzi)
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