in audioconferenza

Samira al giudice: non sono colpevole

Udienza in Inghilterra per la ragazza che ha ucciso le figlie: in una memoria però aveva ammesso il duplice omicidio

MARTINSICURO. «Non sono colpevole» dice dal carcere. Nel giorno in cui per la prima volta parla ai giudici, Samira Lupidi stringe tra le mani la foto di Evelyn, tre anni, e Jasmine, uno, le sue due bambine accoltellate tre mesi fa. Sola e smarrita parla e piange Samira, 24 anni, originaria di Martinsicuro, da novembre scorso detenuta nel carcere inglese di Newhall, vicino Bradford, nel West Yorkshire, non lontano da Londra. E mentre lei si dichiara non colpevole il procuratore Stephen Wood annuncia in aula che è stata consegnata una memoria difensiva in cui si ammette che la donna è responsabile dell’omicidio delle bambine e si chiede la concessione delle attenuanti. E’ questo, in sintesi, quello che ieri mattina è avvenuto nel corso dell’udienza che si è svolta davanti alla Corte della Corona di Bradford.

La donna è comparsa in audioconferenza dal carcere in cui è detenuta e il giudice Roger Thomas le ha posto le domande attraverso un interprete di lingua italiana. La legge britannica stabilisce che se l’imputato si dichiara colpevole si procede per arrivare nel più breve tempo possibile a una sentenza, se si dichiara non colpevole le parti si organizzano per istruire il processo chiamando testimoni e consulenti. Nel caso di Samira, da quello che si è appreso dai media inglesi, non sembrano esserci dubbi sulle sue responsabilità e lei stessa si sarebbe consegnata alla polizia poco dopo il tragico gesto. Samira Lupidi aveva denunciato le violenze domestiche del compagno inglese, padre delle due bimbe, e aveva trovato rifugio con loro in una casa-famiglia protetta dove è avvenuto il duplice omicidio. A quanto risulta, temeva che le fossero sottratte dalla legge inglese. La prossima udienza, in attesa di quella fissata per il 9 maggio in cui ci sarà il processo, è prevista per il 13 aprile. In quell’occasione, ha annunciato il giudice Thomas, saranno valutate le consulenze di psichiatri e psicologi che in questi mesi si stanno occupando della donna. «Sta per essere valutata dai medici», ha detto ieri il magistrato rivolgendosi alla donna, «e il parere di quei medici sarà molto importante per capire come questo caso andrà avanti. Per ora resta detenuta nel carcere di Newhall, ma c’è la possibilità, a seconda di quello che i medici diranno, che possa essere trasferita in un ospedale». Sempre al termine dell’udienza il procuratore ha sottolineato la cooperazione che in questa vicenda c’è stata tra accusa e difesa della donna ora rappresentata da Kirsten Mercer. E’ ipotizzabile che proprio sulle consulenze psichiatriche, e quindi sulla capacità di intendere e di volere della donna, si giochi il processo.(d.p.)

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