San Gabriele, benedizione agli alpini

La bandiera del reggimento abruzzese ottiene la protezione del santo in vista della missione in Afghanistan

ISOLA DEL GRAN SASSO. Con un quadro votivo, realizzato da una soldatessa e lasciato ai piedi del grande altare della basilica, gli alpini del nono reggimento hanno voluto omaggiare San Gabriele e chiedergli la protezione in vista della missione di pace che li porterà in Afghanistan. Un'immagine che ritrae il santo sopra la facciata con la vecchia chiesa, il Gran Sasso e, al suo fianco, una grande aquila con le ali dispiegate. Si è conclusa con questo gesto solenne e con la benedizione della bandiera di guerra la due giorni di pellegrinaggio delle penne nere del reggimento di stanza all’Aquila che, giovedì pomeriggio, sono arrivate al santuario di San Gabriele dopo una marcia di oltre sei ore guidata dal comandante Riccardo Cristoni.

Seduti accanto ai militari, durante la messa, c'erano anche Alfredo Di Varano e Giuseppe Di Bartolomeo, sindaci di Isola e Colledara, ma soprattutto i due reduci della seconda guerra mondiale, Ercolino Nori e Valentino Di Franco. Due figure storiche per gli alpini abruzzesi che la guerra l'hanno vissuta in prima persona e che, con le loro imprese, sono diventati un simbolo di dedizione e forza di volontà. Nonostante l'età non più tenera hanno voluto esserci, seduti in prima fila, per salutare i ragazzi che a ottobre partiranno in missione. E' questo, forse, il più grande segno dello spirito di fratellanza che anima tutti gli incontri degli alpini, che siano essi raduni o pellegrinaggi.

La messa, celebrata da padre Natale Panetta e dal cappellano del reggimento don Fausto Amante, è stata interamente dedicata ai 329 militari con la recitazione della preghiera dell'alpino e i canti del coro “Stella del Gran Sasso”. Molti sono stati i riferimenti alla futura missione che, è stato sottolineato, non sarà di guerra ma servirà «per dare speranza e aiuto al popolo afghano». A suggellare le due giorni una foto di gruppo scattata sulle scale del santuario e la consegna da parte di padre Panetta di una targa ricordo. Una giornata che possiamo considerare di riposo, dopo la grande fatica di giovedì e la nottata passata in tenda, utilizzata dai giovani alpini anche per abbracciare i familiari accorsi fino a Isola per condividere con loro un momento storico. Dopo oltre 70 anni, infatti, è tornato a rivivere il tradizionale raduno che vedeva gli alpini presentarsi dal santo prima di partire in guerra. L'ultima volta, nel 1940, c'erano oltre 20mila penne nere. Prima di partire, gli uomini del battaglione L’Aquila hanno portato il saluto alla bandiera di guerra accompagnati dalle note della fanfara alpina degli Abruzzi. Poi sono saliti tutti sui pullman dell'esercito, direzione L'Aquila, dove termineranno la preparazione in vista della missione sapendo che nelle aspre terre afghane avranno un amico in più a guardargli le spalle.

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