Sbloccati 3,5 milioni per il cratere: serviranno a innovare le imprese 

La somma recuperata da vecchi bandi per sostegni che non hanno raccolto adesioni tra le aziende  Rivera (Usr): «Erogazioni subito dopo l’estate». Ricostruzione privata, 2.109 i cantieri autorizzati

TERAMO . Il rilancio dell’economia nei territori feriti dal sisma del Centro Italia passa anche attraverso il recupero di fondi inutilizzati. È l’operazione avviata dall’Ufficio speciale per la ricostruzione in Abruzzo che, tramite la Regione e grazie al decreto Calamità da poco convertito in legge, punta a reimmettere nel canale degli investimenti circa 3,5 milioni. È la somma residua di due vecchi bandi, attivati nella prima fase dell’emergenza attraverso le Regioni dell’area del cratere e la struttura commissariale, che si rivolgono alle imprese.
i fondi recuperati
I finanziamenti erano originariamente destinati a compensare le perdite di fatturato e a sostenere investimenti fino a 30mila euro, scontando gli interessi sui contributi ricevuti. «In entrambi i casi la risposta è stata al di sotto delle aspettative», spiega il direttore dell’Usr Vincenzo Rivera, «per cui sono rimaste in cassa risorse da utilizzare». La complessità delle procedure previste dai due bandi, oltre all’esiguità dei vantaggi ricavabili dai finanziamenti a tasso zero, hanno frenato le domande da parte degli imprenditori. È andata molto bene, invece, una terza iniziativa avviata nello stesso periodo a sostegno delle aziende che hanno subìto gli effetti dei terremoti tra fine 2016 e inizio 2017. «Il bando per investimenti nelle innovazioni di prodotti e processi aziendali ha raccolto centinaia di istanze», fa rilevare il direttore dell’Ufficio speciale, «che in parte sono state accolte e finanziate».
La procedura da seguire
L’esaurimento dei fondi disponibili per questo canale di aiuti alle imprese ha imposto l’interruzione delle erogazioni, ma le assegnazioni ripartiranno con le somme inutilizzate sugli altri versanti dei sostegni al sistema produttivo. «Siamo in attesa della decisione della giunta regionale su come procedere», chiarisce Rivera, «se facendo scorrere la vecchia graduatoria o se pubblicare un nuovo bando». Questa sarebbe la strada più logica da seguire, a detta del direttore, perché la prima procedura attivata risale al 2017 e le condizioni delle aziende allora ammesse ai finanziamenti potrebbero essere cambiate. In caso di pubblicazione di un nuovo bando, comunque, la tempistica sarà celere. «Entro la primavera procederemo con la pubblicazione», spiega Rivera, «per arrivare all’erogazione dei contributi subito dopo l’estate, una volta raccolte e vagliate le domande». Il via libera arrivato con le disposizioni approvate di recente dal parlamento sbloccano dunque risorse rimaste a lungo nel cassetto. «Lo chiedevamo da quattro anni», tiene a precisare Rivera, «perché si tratta di somme già disponibili in cassa».
la ricostruzione privata
L’attività dell’Ufficio speciale continua a ritmo serrato anche sul fronte del ripristino delle abitazioni lesionate. A febbraio è stata raggiunta la quota di 2.109 cantieri autorizzati per oltre 400 milioni di contributi assegnati. Sono state 1.073, invece, le domande respinte. Finora sono state presentate all’Usr 4.906 progetti, di cui un migliaio sottoposti al regime semplificato e per i quali l’esame potrà essere avviato dopo fine maggio. In fase istruttoria restano, dunque, circa 700 domande. «Siamo al 74 per cento di pratiche esaminate», spiega Rivera, «ma ne dovranno arrivare altre». Ci sono ancora 3.500 manifestazioni d’interesse da parte di immobili danneggiati che, però, non hanno ancora perfezionato le istanze.
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