Silvi, le ragazzine confermano le accuse: “Noi abusate dall’istruttore in palestra”

Il caso dell’istruttore di arti da combattimento: l’uomo da qualche mese è ai domiciliari. Due delle tre allieve sentite davanti al giudice
SILVI. Le allieve confermano le accuse all’istruttore di arti da combattimento di Silvi indagato per violenza sessuale e da qualche mese agli arresti domiciliari. Lo hanno fatto nel corso dell’incidente probatorio che ieri mattina si è svolto davanti al giudice Roberto Veneziano e alla pm Elisabetta Labanti (titolare del fascicolo).
Due ragazzine sono state sentite ieri, mentre una terza lo sarà il 17 settembre dopo la presentazione di un certificato medico. Tre le parti offese finora individuate: una ragazzina, che all’epoca dei fatti aveva 14 anni, e per cui all’istruttore viene contestata l’accusa di atti sessuali con minori; altre due che all’epoca dei fatti avevano 11 e 12 anni per cui all’uomo viene contestata l’ipotesi di violenza sessuale. Il 40enne , difeso dall’avvocata Ida Nardi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere al giudice e non ha presentato ricorso al tribunale del Riesame contro la misura cautelare (è ai domiciliari con braccialetto elettronico). Secondo le accuse, tutte da dimostrare in un eventuale processo, il 40enne in più occasioni avrebbe abusato sessualmente delle ragazzine. Tra i vari episodi di abuso contestati anche quelli di averle fatte spogliare per pesarle e di averle toccate nelle parti intime mentre erano nude sulla bilancia. Gli episodi di violenza sarebbero avvenuti tutti all’interno della palestra. A denunciarli i genitori di una delle allieve dopo che questa si è prima confidato con una insegnante e poi con gli stessi familiari raccontando degli abusi e facendo vedere i messaggi ricevuti dall’istruttore.
Il legale che assiste questi genitori, l’avvocata Monica Passamonti, nei giorni scorsi ha riferito che gli stessi , dopo la denuncia, sarebbero stati avvicinati da un conoscente (su questo già sentito nel corso delle indagini, ndr) inviato da un familiare dell’indagato per offrire soldi in cambio del ritiro della denuncia. Ritiro che, naturalmente, non c’è stata.
Gli incidenti probatori nelle inchieste che coinvolgono i minori rappresentano un passaggio giuridico fondamentale così come stabilito dalla Carta di Noto che ormai da tempo detta le linee guida per l’esame dei minorenni. Un istituto indispensabile per la Carta che individua e descrive protocolli da seguire in relazione all’esame del minore che si ipotizzi vittima di abusi. Va detto che le linee guida contenute nella Carta di Noto si prefiggono di garantire l’affidabilità delle metodologie utilizzate a partire proprio dalla raccolta della testimonianza per garantire la tutela dei diritti del minore nel rispetto dei principi costituzionali del giusto processo.