Silvia, primo giorno di scuola con il sostegno di un infermiere

L’alunna disabile accompagnata da Ferrante (Carrozzine determinate) e Cgil dopo la protesta Mobilitazione al fianco della madre Sonia che ha chiesto una legge per garantire l’assistenza
MARTINSICURO . Silvia ieri mattina è entrata nella scuola di piazza Cavour accompagnata dalla mamma Sonia e da un infermiere che l’assisterà durante le lezioni. Si è chiusa così la vicenda dell’alunna disabile per la quale la madre ha invocato un sostegno non previsto dalle norme e predisposto comunque dalla Asl. Al fianco della piccola e della mamma si sono schierati l’associazione “Carrozzine determinate”, con il presidente Claudio Ferrante, che è anche referente regionale sulla disabilità per la Cgil, e lo stesso sindacato, tramite il segretario provinciale Pancrazio Cordone.
I sostenitori di Silvia erano all’ingresso della scuola per accertarsi che l’impegno preso dall’azienda sanitaria fosse effettivamente rispettato. Per la risoluzione della questione si sono mobilitati anche l’amministrazione comunale e la Cgil truentina che da circa un mese ha aperto un apposito sportello sociale. «Si è riusciti a risolvere una problematica che non deve esistere», fa sapere il sindacato, «siamo lieti e la speranza è quella che queste situazioni non debbano più ripetersi». Sul caso interviene anche Leonilde Maloni, ex dirigente dell’istituto comprensivo Pertini ed ex sindaco di Martinsicuro, che ieri mattina era con gli altri davanti alla scuola per accompagnare l’ingresso di Silvia. «Il suo caso è emblematico», afferma, «perché ci permette di parlare di tre diritti di cittadinanza ma anche umani: il diritto all’istruzione, alla salute delle persone con disabilità e il diritto al lavoro delle mamme chi si fanno carico dell’inclusione dei propri figli. La madre di Silvia è una donna fortissima perché è stata in grado di muovere su questi diritti l’attenzione di un’associazione come “Carrozzine determinate” e di un sindacato come la Cgil con i suoi sportelli sociali. Credo che la scuola riesca a garantire l’inclusione dei suoi studenti, ma anche la scuola è costretta a fermarsi quando l’accoglienza richiama l’integrazione con altri servizi, in questo caso con quelli socio-sanitari. Non è possibile ancora oggi chiedere per avere assicurato un diritto inalienabile. Se questo è ancora necessario, vuol dire che quel diritto costituzionale esiste, troppo spesso, solo sulla carta».
La battaglia, però, non si è ancora conclusa e investe il livello normativo. «Partendo dall’esperienza di Silvia e della sua famiglia chiediamo, insieme all’associazione Carrozzine determinate e all’associazione "Insieme per Silvia SCN2A Aps", al presidente della Regione Marsilio, agli assessori Verì e Santangelo e al consiglio regionale», ha sottolineato Cordone, «l’approvazione di una legge che istituisca la figura dell’infermiere scolastico al fine di garantire il diritto all’istruzione».
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