Sindacalista licenziato, scatta lo sciopero

Martinsicuro. La Carbotech: il dipendente è uscito di casa nel periodo di malattia


MARTINSICURO. La Carbotech licenzia un suo rappresentante sindacale. Ieri alle 14 l'azienda di Martinsicuro ha dato il benservito a Gianni Carbone, sindacalista della Filctem Cgil.

Tutto inizia il 19 luglio, quando al dipendente della fabbrica che produce bussole per motori, e che occupa 57 lavoratori, viene consegnata una contestazione disciplinare. In sostanza Gianni Carbone era di ritorno da una settimana di malattia.

Periodo in cui probabilmente l'azienda gli ha messo alle calcagna un investigatore privato, in quanto gli ha contestato che in quattro orari diversi, nell'arco dei sette giorni, lui è stato visto fuori casa. Ma sempre in fasce orarie diverse da quelle in cui c'è l'obbligo di restare a casa per la visita fiscale, cioè 10-12 e 17-19. E' stato avvistato fuori casa in orari del tipo 15,55, 9,15 o 8,55. "Sorpreso" a comprare qualcosa al supermercato o a parlare con alcuni colleghi vicino l'azienda.

Alla lettera dell'azienda su "fatti disciplinarmente sanzionabili" ha risposto il 22 luglio Bernardo Testa della Filctem Cgil. Il sindacato ha replicato sostenendo che si tratta di "circostanze che non hanno nulla di rilevante disciplinarmente. Al contrario indicano inequivocabilmente una sistematica attività di controllo illegittimo, e probabilmente anche illecito della sfera privata del lavoratore che, per tale ragione, si riserva ogni azione". Il sindacato chiede come e attraverso chi sono stati eseguiti i controlli e "stigmatizza la condotta aziendale, che lascia intravedere un'attività volta ad intimidire un rappresentante sindacale". Per cui si chiede l'archiviazione del procedimento.

L'altro ieri alle 14, quando Gianni Carbone è montato di turno, la risposta della Carbotech: licenziamento. Nella lettera l'azienda afferma che l'attività di controllo è lecita e prevista dalla giurisprudenza, che "ha sempre manifestato la massima disponibilità nei confronti del sindacato sia come interlocutore in azienda sia per quanto riguarda i diritti ad esso riconosciuti dallo statuto dei lavorator" per cui "non intende svolgere alcuna azione di intimidazione". E ancora: i controlli "sono semplicemtne finalizzati a verificare la corretta utilizzazione da parte sua dei diritti assicurati dalla legge a un lavoratore in caso di malattia e sono esercitati anche nei confronti di altri dipendenti". In definitiva la Carbotech ritiene rotto "il vincolo fiduciairio", da qui l'interruzione immediata del rapporto di lavoro.

"E' ignobile quello che ha fatto l'azienda, è un provvedimento si fonda sul nulla", esordisce Testa, "E' lampante che hanno trovato un pretesto per colpire un rappresentante sindacale che ha sempre fatto valere i diriti dei lavoratori e per intimidire tutti gli altri dipendenti, in modo da sfasciare un'organizzazione sindacale. Questo disegno non passerà così. Oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) impugnamo il licenziamento, con procedura d'urgenza, visto che ravvisiamo un'attività contro i sindacati". E da stamattina sciopero ad oltranza dei lavoratori.

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