Svelati i conti correnti di Parolisi

L'indagine affidata alla Finanza conferma che non c'è il tesoro
TERAMO. Si è concluso l'esame sui conti di Salvatore Parolisi affidato dalla Procura di Teramo agli specialisti della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza. Il risultato? Nessun tesoro nascosto o di origine misteriosa, ma un tesoretto (di dimensioni ignote, ma sarebbe tra i 50mila e i 100mila euro) accumulato con meticolosità e pazienza, risparmio su risparmio. A conferma di quanto risulta dalle intercettazioni e dai messaggi che si scambiava su Facebook con Ludovica, il caporal maggiore appare - anche dalla lettura dei suoi conti - un uomo estremamente attaccato al denaro. Un risparmiatore accanito, la classica "formichina". Attentissimo a non sprecare, implacabile nell'accumulare. Da quanto ha detto il suo stesso avvocato, Valter Biscotti, Parolisi con i suoi risparmi voleva comprare una casa.
Tutto questo può aiutare la Procura? Forse sì, nel senso che un atteggiamento così protettivo nei confronti del denaro accumulato con il proprio lavoro potrebbe rafforzare la tesi secondo cui l'omicidio della moglie è maturato sullo sfondo di un'imminente separazione. L'ipotesi è: Parolisi non amava più Melania, voleva lasciarla per Ludovica, ma separarsi per lui avrebbe significato perdere buona parte dei suoi soldi per mantenere la moglie (che non lavorava) e la figlia. E di questa prospettiva, prima del delitto, si lamenta più volte su Facebook con Ludovica.
In Procura, tuttavia, al momento non sarebbe il movente economico quello privilegiato. Gli inquirenti preferiscono ritenere preponderante, nel concepimento del delitto, la paura che Parolisi aveva di essere rovinato professionalmente da una denuncia di Melania ai suoi superiori. Essere cacciato dall'esercito per aver intrattenuto rapporti anomali con le sue soldatesse sarebbe stato rovinoso da ogni punto di vista, non solo quello economico. Di sicuro, quando Ludovica sarà ascoltata dai pm (l'audizione dovrebbe avvenire tra questa settimana e la prossima), le sarà chiesto anche cosa sapeva dei conti di Salvatore.
Tutto questo può aiutare la Procura? Forse sì, nel senso che un atteggiamento così protettivo nei confronti del denaro accumulato con il proprio lavoro potrebbe rafforzare la tesi secondo cui l'omicidio della moglie è maturato sullo sfondo di un'imminente separazione. L'ipotesi è: Parolisi non amava più Melania, voleva lasciarla per Ludovica, ma separarsi per lui avrebbe significato perdere buona parte dei suoi soldi per mantenere la moglie (che non lavorava) e la figlia. E di questa prospettiva, prima del delitto, si lamenta più volte su Facebook con Ludovica.
In Procura, tuttavia, al momento non sarebbe il movente economico quello privilegiato. Gli inquirenti preferiscono ritenere preponderante, nel concepimento del delitto, la paura che Parolisi aveva di essere rovinato professionalmente da una denuncia di Melania ai suoi superiori. Essere cacciato dall'esercito per aver intrattenuto rapporti anomali con le sue soldatesse sarebbe stato rovinoso da ogni punto di vista, non solo quello economico. Di sicuro, quando Ludovica sarà ascoltata dai pm (l'audizione dovrebbe avvenire tra questa settimana e la prossima), le sarà chiesto anche cosa sapeva dei conti di Salvatore.
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