la nuova istanza

Teramo basket, Equitalia chiede il fallimento per due milioni

In tribunale l’istanza della società di riscossione per un debito che il club avrebbe con l’Erario. È la seconda dopo quella presentata dalla procura, che indaga su presunti reati fiscali

TERAMO. E’ una nuova istanza di fallimento per il Teramo basket, società da tempo in liquidazione dopo una storica presenza in serie A, quella che ieri mattina è approdata in tribunale.

L’ha presentata Equitalia per un debito di due milioni di euro che la società sportiva avrebbe accumulato nel corso degli anni con l'Erario. Nell’udienza di ieri davanti al giudice fallimentare Giovanni Cirillo anche l’istanza di fallimento presentata da un’agenzia di procuratori sportivi per un credito vantato di 60mila euro: la decisione del tribunale, per entrambe le richieste, è attesa per i prossimi giorni.

A chiedere il fallimento della società, da tempo anche al centro di un’inchiesta della procura, nel 2014 era stato anche il pm Stefano Giovagnoni (titolare del fascicolo) proprio per quel debito di 2 milioni di euro nei confronti del fisco emerso nel corso delle indagini su un giro di false fatturazione legate alle sponsorizzazioni e su presunti reati fiscali. Ma all’epoca quell’istanza di fallimento venne respinta non essendoci ancora la certificazione di quel debito. Che ieri è stato certificato nell’istanza presentata dalla società di riscossione Equitalia.

Nell’inchiesta penale su presunti reati fiscali , per cui ad ottobre c’è stato l’avviso di conclusione delle indagini, sono indagati l’ex presidente del Teramo Basket Carlo Antonetti, che ha sempre respinto ogni accusa, e due rappresentanti legali di altrettanti divisioni di atletica leggera.

Antonetti è indagato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, mentre gli altri due per emissione di fatture per operazioni inesistenti (tutte violazioni della legge sui reati tributari del 2000). L’inchiesta del sostituto procuratore Giovagnoni è nata nell’ambito di accertamenti del nucleo di polizia tributaria della Finanza e i fatti contestati si riferiscono al 2009-2010, gli anni in cui il Teramo Basket militava in serie A trascinando folle e riempendo il PalaScapriano ad ogni incontro. Secondo l’accusa della procura le due associazioni della Teramo Basket avrebbero prodotto fatture per operazioni inesistenti per circa 500 mila euro per quanto riguarda una divisione e per circa 700 mila euro per un’altra divisione, giustificandole – sempre secondo la ricostruzione fatta dall’accusa – con soldi ricevuti dalla stessa Teramo Basket per lo svolgimento delle loro attività.

Per la procura si tratterebbe di operazioni inesistenti con le fatture che successivamente sarebbero state utilizzate da Antonetti nelle dichiarazioni annuali della società sportiva per recuperare una parte di Iva.(d.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA